Verghereto, strada interrotta da una frana da tre mesi: i residenti minacciano azioni legali

Valle Savio
  • 10 luglio 2025

La Pro Loco Capanne è pronta a fare partire un’azione legale per chiedere il risarcimento dei danni se la pubblica amministrazione non si attiverà per riaprire al più presto la Strada provinciale 130 Balze-Riofreddo, interrotta da una frana dall’11 Aprile scorso, a circa un chilometro di distanza dall’intersezione con la Sp 91.

A lanciare l’ultimatum è il presidente del sodalizio, Alvaro Caminati, che ricorda che la strada è in parte a carico della Provincia di Forlì-Cesena (nel tratto oltre la frana dal bivio di Sant’Alberico in poi) e in parte a carico del Comune di Casteldelci (nella zona interessata dalla frana fino all’intersezione con la Sp 91).

Disagi enormi

La chiusura della strada - lamenta il timoniere della Pro loco - ha fatto sì che da allora «la collettività di Capanne, paese a quattro chilometri dall’interruzione, e dei paesi limitrofi è di fatto completamente tagliata fuori dai collegamenti verso Rimini e verso la E45, oltre che dal vicino paese di Balze con cui intrattiene rapporti continui di lavori e di vita quotidiana. A tutt’oggi, a distanza di circa tre mesi dall’accaduto, la strada risulta ancora completamente chiusa, creando notevoli danni e disagi a tutta la collettività e senza che sia stato effettuato alcun intervento di somma urgenza per ripristinare, anche parzialmente, la riapertura della strada anche su un’unica corsia con senso unico alternato».

Giallo sul vecchio intervento

C’è un giallo su cui si vuole far luce: «La cosa è particolarmente grave anche in considerazione del fatto che il rischio frana della zona in oggetto era ben noto a priori e non più tardi di qualche anno fa era stato predisposto un significativo intervento di consolidamento del versante proprio per mettere in sicurezza quel tratto di strada. Intervento che si è dimostrato assolutamente inadeguato e del quale si richiede formalmente l’accesso agli atti e l’invio della documentazione progettuale per permettere una analisi tecnica in grado di valutare eventuali profili di responsabilità di quanto accaduto e dei danni subiti e subendi da parte della collettività e dei singoli. Responsabilità dalla quale non può essere certo esente la pubblica amministrazione di competenza, sia per quanto fatto, o non fatto, in passato ma anche e soprattutto per una evidente inerzia nell’assumere provvedimenti di urgenza in grado di sollevare dal disagio, almeno parzialmente, gli abitanti esasperati da questa situazione incresciosa e paradossale».

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