Verghereto, pale eoliche: pressing sul sindaco per unirsi al fronte del no con altri 5 colleghi

Valle Savio
  • 01 settembre 2025

«Difendiamo il nostro territorio». E’ l’appello lanciato dai gruppi “Crinali bene comune” e “Appennino sostenibile” commentando l’incontro di sabato a Verghereto, promosso dal sindaco Enrico Salvi e che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, associazioni e rappresentanti del territorio. Un appello corale per difendere l’Appennino da una serie di progetti eolici industriali che ne minaccerebbero l’integrità paesaggistica e sociale.

Le cause

L’allarme lanciato dai gruppi “Crinali bene comune” e “Appennino sostenibile” riguarda otto progetti che prevedono l’installazione di aerogeneratori alti fino a 200 metri, paragonabili a grattacieli di 70 piani. Questi «colossi di ferro e cemento» come vengono definiti nel comunicato, modificherebbero in modo irreversibile un paesaggio che da secoli custodisce storia, natura e cultura. Durante l’incontro sono state raccolte testimonianze toccanti da parte di agricoltori, famiglie, residenti e persone legate al territorio da radici profonde. Si teme un nuovo, drammatico fenomeno di spopolamento, con le installazioni che rischiano di svuotare i borghi, cancellando sacrifici e prospettive di vita. Tra le preoccupazioni sollevate, anche il rischio di dissesto idrogeologico dovuto agli scavi e alle colate di cemento in un territorio già fragile.

Rapidi profitti

I partecipanti all’incontro hanno evidenziato che «i progetti eolici, spesso promossi da società con capitali esigui, non rappresentano una vera transizione green, ma piuttosto una speculazione che mira a rapidi profitti lasciando in eredità alle comunità scheletri di ecomostri e territori devastati».

L’unione

Da Verghereto è partito un forte appello rivolto al sindaco Enrico Salvi, affinché «si unisca in una battaglia comune con i suoi omologhi di Casteldelci (Fabiano Tonielli), Carpegna (Mirco Ruggeri), Borgo Pace (Romina Pierantoni), Bagno di Romagna (Enrico Spighi) e Sestino (Franco Dori). L’obiettivo è creare un fronte comune per opporsi a questi progetti e difendere la sopravvivenza delle comunità locali».

L’affondo

Il comunicato dei gruppi denuncia inoltre le «gravi prevaricazioni della Regione Toscana che, con l’approvazione del progetto Badia del Vento in un’area di confine, ha scelto di proteggere i propri paesaggi a scapito di quelli dei territori vicini, atto che mina il principio di solidarietà tra le comunità». L’appello di “Crinali bene comune” e “Appennino sostenibile” si chiude con un monito: «Non c’è più tempo per attendere o rimandare. Perché ciò che è in gioco non è solo il paesaggio, ma la vita stessa delle nostre comunità, la dignità di chi le abita e il futuro delle generazioni che verranno».

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