Valle Savio, un sentiero per ricordare il missionario alferese Renzo Manicini e l’eco-papa Francesco

Natura, spiritualità e memoria. Sono le tre linee guida del nuovo percorso escursionistico allestito ad Alfero in onore di un «amico dal grande cuore», dicono i compaesani. Un anello di 10 km in ricordo di padre Renzo Mancini, missionario francescano che «ha scelto di donare la propria vita per servire gli altri e diffondere il suo messaggio di fede», riferisce Guido Guidi, promotore dell’iniziativa e grande amico del frate romagnolo. Il sentiero attraversa i luoghi più cari che hanno segnato la vita di padre Renzo: dalla sua casa natale a Castel D’Alfero, passando per la parrocchia dove è stato battezzato fino alla strada del cimitero e verso il castagneto sopra ad Alfero. Il sentiero vuole, poi, diffondere il messaggio della “Casa comune”: la natura come intesa dall’Enciclica “Laudato sì” di Papa Francesco, di cui lo scorso 25 maggio si è celebrato il decimo anniversario. Il documento pontificio guiderà i pellegrini lungo l’intero tragitto per condurli verso un cambiamento interiore orientato a consolidare il proprio rispetto verso ciò che «ci accoglie, ci ospita e ci circonda».
Il percorso
È una camminata per tutti, di media difficoltà, avvolta dalla semplicità e dalla forza della natura, aperta a panorami e scorci affascinanti. Nel mezzo, monumenti storici e religiosi che hanno segnato il viaggio spirituale di padre Mancini. Chi percorre il sentiero può godere di bellezze naturali che riempiono la valle dell’Alferello, ma anche di importanti aspetti storico-culturali. Come il santuario dedicato alla Madonna della Neve, a cui lo stesso padre Mancini era molto legato o la pieve romanica ex chiesa di Alfero. Il percorso, che si articola sui tanti stradelli che circondano Alfero, si alza verso il passo dell’Incisa per poi piegarsi verso la “Castagneta” fino ad arrivare alla Fonte dell’acqua Solfurea vicino al Campa-tolino. Tra gli altri angoli suggestivi di Appennino nei quali potranno imbattersi gli escursionisti sono degni di nota Fontemaggio, il punto panoramico dei Faloni (da “falò” perché si narra lì venissero accesi fuochi in onore della Madonna) e Croce della Pace, dalla quale - tramanda la leggenda - si può scorgere, nel profilo dei monti all’orizzonte il “catafalco di un Papa”.
Il messaggio spirituale
La costituzione di questo sentiero è stata stimolata anche dall’intento di «rinnovare l’impegno verso un futuro sostenibile e giusto. Seguendo gli insegnamenti e la sensibilità verso il Creato diffusi dall’Enciclica “Laudato sì” di Papa Bergoglio», spiega Guidi, che lo sintetizza così: «La natura non è una semplice risorsa da sfruttare, ma un dono da custodire con gratitudine e rispetto». I testi delle 12 riflessioni tratte dall’Enciclica, sono affisse su altrettante edicole lungo il percorso. Ciascuna avrà sopra di sé le tre lettere “Prm”: Padre Renzo Mancini. «Per celebrare il grande sentimento di amore fraterno che Alfero - sottolinea Guidi - nutre per il suo amico frate».
Padre Renzo Mancini ha speso gran parte della sua vita in Africa, dove è rimasto fino all’ultimo dei suoi giorni. La sua missione era «portare vita dove vita non c’era», continua Guidi. Missionario in una delle zone più povere del continente, con la sua fede ha aiutato uomini, donne e bambini malati e in povertà. E lì con loro ha voluto salutare la vita terrena. Rimasto coinvolto in incidente stradale in Etiopia, che gli ha procurato una grave frattura a una gamba, non è mai uscito dalla sala operatoria dell’ospedale, spegnendosi a causa dell’anestesia. «Ha scelto di essere trattato come quelli che aiutava», conclude Guidi.