Sarsina, maschere, equivoci e travestimenti: Arlecchino muto chiude il Plautus

Il Plautus 2025 di Sarsina si congeda con uno spettacolo che rimanda indietro nel tempo, a quella commedia dell’arte che ha fatto la storia gloriosa del teatro italiano e che, a sua volta, si riconduce alla commedia latina e agli epigoni del sarsinate Plauto per celebrare il cui nome si è dato vita al festival sin dagli anni Cinquanta.

L’ultimo spettacolo è sabato 16 agosto e vede protagonista la compagnia Stivalaccio Teatro già applaudita dal pubblico, in piazzetta Pisone; domani alle 21.15, nell’arena di Calbano, porta in scena lo scoppiettante Arlecchino muto per spavento da un canovaccio del primo Settecento di Luigi Riccoboni, in arte Lelio.

È il caso di ricordare che a Riccoboni si deve il ritorno dei Comici italiani (come venivano chiamati i rappresentanti della commedia dell’arte) nei teatri di Parigi, dopo che erano stati cacciati a fine Seicento dal re Luigi XIV; ciò in seguito ad allusioni in scena relative alla moglie del re, da parte dello zanni della compagnia, considerate offensive. Così, nel 1716, Riccoboni attore e capocomico torna nella capitale con una compagnia di massima qualità, compreso l’Arlecchino Tommaso Visentini considerato il migliore del suo tempo. Solo che non parlava la lingua del luogo, cosa che non sarebbe stata tollerata dal pubblico francese. Riccoboni, che lo voleva a tutti i costi, rimediò con una genialata drammaturgica. Si inventò il canovaccio Arlequin muet par la crainte in cui la maschera servitrice bergamasca si ammutolisce in seguito a uno spavento. Stivalaccio riporta in scena quel canovaccio, per la prima volta in era moderna.

Già Premio della Critica 2023 per l’abilità dimostrata nella riscrittura della commedia dell’arte, capace di servirla con tutti gli ingredienti necessari e allo stesso tempo con freschezza moderna, Stivalaccio esalta al meglio le caratteristiche che rendono l’antica commedia una macchina ancora oggi teatralmente perfetta.

Lo fa in questo caso con una coproduzione di più teatri veneti, con nove attori in scena esperti e coesi, diretti da Marco Zoppello regista, autore del soggetto originale, nonché Arlecchino del titolo che annuncia: «Invito a vedere questo spettacolo di commedia dell’arte, di maschere, duelli, canti, travestimenti, improvvisazione, e tutti gli ingredienti tipici del teatro dell’arte italiano». Nel cast Sara Allevi / Violetta, Marie Coutance / Flamminia, Matteo Cremon / Lelio, Anna De Franceschi / Stramonia Lanternani, Michele Mori / Mario Lanternani, Stefano Rota / Pantalone de’ Bisognosi, Bargello, Pierdomenico Simone / Trappola, locandiere, Maria Luisa Zaltron / Silvia, Marco Zoppello / Arlecchino

La trama ha gli ingredienti classici di un amore contrastato, tra scambi ed equivoci, oltre a lazzi e improvvisazione. C’è Lelio che lascia Venezia per Milano per avere giustizia. Si è perdutamente innamorato, ricambiato, di Flamminia, figlia di Pantalone De’ Bisognosi il quale ha promesso in sposa la figlia a Mario, figlio di Stramonia Lanternani, mercantessa di stoffe, mentre il timido Mario ama la giovane Silvia. Lelio vuole dunque fare ragionare Mario e la madre Stramonia o sfidarlo a duello. Solo che Arlecchino, servitore di Lelio, appena arriva a Milano diffonde la notizia a chiunque incontra. Il padrone allora lo fa tacere con un inganno: finge di avere un demonio imprigionato nell’anello al dito; se Arlecchino parla, il demonio glielo rivela e il servitore verrà decapitato. Così, spaventato a morte, Arlecchino diventa muto. Poi c’è Violetta serva di Stramonia che, per sfuggire a un matrimonio indesiderato, si traveste da uomo, si fa chiamare Federigo Rasponi e si rintana nella locanda dove lavora Arlecchino. Il quale, pure innamorato di Violetta, perde appunto la parola e deve tacere. La vicenda si complica con l’arrivo di Pantalone, padre di Violetta, si ingarbuglia sull’identità del Rasponi, ma alla fine le tre coppie potranno trionfare nell’amore.

Biglietti da uro 25-20-18-10.

Info: 0547 698102

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui