San Piero, una cuccia in dono alla colonia felina e un appello al Comune perché realizzi «un’oasi per gatti»

Valle Savio
  • 27 dicembre 2024

Una nuova cuccia in legno, spaziosa così che possa ospitare anche più gatti e coibentata così che possa essere un rifugio sicuro anche quando le temperature si abbassano o si alzano troppo. È questo il dono che nei giorni scorsi il regista e documentarista sampieranno Gianni Carattori ha consegnato alla colonia felina “Gatto Mio” a San Piero.

Un’oasi per i gatti

«Il periodo è quello giusto per fare regali», ride Carattori, che al momento della consegna ha invitato anche l’assessora Carla Para, trasformando quel piccolo momento di festa nell’occasione di trasferire alla Giunta un appello: «Ho proposto la creazione, se non proprio di un gattile, di un’oasi per i gatti, se ne potrebbe fare una a San Piero e una Bagno di Romagna invece delle colonie sparse». Carattori la immagina come un luogo protetto, recintato e custodire, dove accogliere i randagi e assicurarsi che abbiano cure e cibo, ma anche un luogo aperto alle visite da cui potrebbero nascere adozioni. D’altronde per Carattori la migliore soluzione al randagismo è anche la più semplice: «Adottate! Lo dico sempre. Avere un gatto in casa è terapeutico. Poi se uno non vuole o non può va bene lo stesso, l’importante è lasciare in pace quei poveri animali». La decisione di realizzare una cuccia da donare alla colonia felina di San Piero nasce infatti anche da un episodio spiacevole: «Qualche mese fa qualcuno ha dato fuoco alle cucce della colonia. Che bisogno c’è di dare fastidio in quel modo agli animali?».

Il rifugio di Luna

La cuccia che ha donato l’ha realizzata da solo: «L’unica spesa è per il tetto, il resto sono materiali di recupero: vale per il polistirolo per la coibentazione e per il legno, che viene da pallet usati. Una volta recuperato tutto il materiale, la cosa più impegnativa è liberare il legno dei pallet da tutti i chiodi, una volta liberate le assi in 4-5 giorni di lavoro la cuccia è pronta». Quella donata, spiega, «è simile a quella che avevo realizzata a casa mia, ma è più grande così da poter ospitare anche più gatti».

Oggi Carattori e la sua compagna hanno tre gatti domestici e altri due che si avvicinano per i pasti ma preferiscono vivere liberi all’aperto. Fino a non molto tempo fa con loro c’era anche Luna, la gatta nera a cui è dedicata la cuccia donata alla colonia: «Luna era una gatta scurissima che per una decina di anni si è aggirata attorno a casa nostra, si avvicinava per mangiare ma appena ci vedeva fuggiva. Un paio di anni fa invece ha cominciato ad avvicinarsi a lasciarsi accarezzare, fino a quando non è entrata in casa. Soffriva di ipertoroidismo e aveva sempre il battito accelerato. Il dottore ci aveva avvisato che non sarebbe vissuta a lungo, ma sono contento che abbia potuto vivere gli ultimi anni in tranquillità e in una casa. È a lei che abbiamo voluto dedicare questo rifugio sperando altri gatti possano avere la sua fortuna».

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