Dalla vallata del Savio e dal ravennate “Pensionati in fuga”: la meta è l’Albania

«Siamo il solito gruppo di pensionati in fuga», ride Roberto Grotti al telefono mentre racconta dell’ultima impresa di cui si sta rendendo protagonista con lo storico gruppo di amici. La piccola delegazione di motociclisti in questi giorni è impegnata nell’esplorazione dell’Albania, «stupenda», è il primo commento.

«Siamo il solito gruppo di vagabondi», spiega divertito Grotti, viaggiano insieme da ormai più di 40 anni, sempre rigorosamente in moto e se prima a dettare i tempi erano le ferie ora si limitano ai biglietti di andata, poi la durata del viaggio la si definisce strada facendo. Questa volta oltre a Grotti, di Santa Maria Riopetra, fanno parte della spedizione anche l’ex questore di Ravenna Massimo Marcias: «Aveva promesso che quando sarebbe andato in pensione sarebbe venuto in viaggio con noi e così è stato». A guidare il gruppo è Dorian Kalay e con loro c‘è anche Pietro Castagnoli, tutti Ravennati. «Il più giovane ha 71 anni, il più vecchio, che poi sarei io ne ha 64», scherza Grotti.

Sono partiti sabato scorso da Cesena: «Ci siamo fatti dal Montenegro fino a Saranda, città al confine con la Grecia dove vivono molti italiani. Poi Tirana, molto caotica e ora - raccontava ieri - stiamo risalendo fino al lago di Scutari». Sono passati dai paesaggi innevati del Montenegro ai 21 gradi di Scutari. «I posti sono bellissimi, si spende poco e le persone sono davvero accoglienti». Il viaggio si concluderà sabato quando si imbarcheranno sul traghetto da Durazzo verso Ancona.

«Torniamo che se no le mogli si arrabbiano», ride.

Ma non passerà molto tempo prima che si rimettano in viaggio, il 25 maggio ripartiranno, questa volta per la Turchia: Istanbul, Cappadocia, Lago Salato, Antalaya, alcune delle tappe che porteranno i motociclisti romagnoli fino al confine con la Siria.

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