Meta premia il progetto che vuole battere l’antibiotico-resistenza: tra i ricercatori il prof della Valle del Savio

C’è anche un po’ di Alta Valle del Savio nel progetto dell’Università di Padova che, unico italiano, è risultato tra i vincitori del programma Llama Impact Grant di Meta. Cristian Taccioli ora vive e insegna a Padova, ma la parlata tradisce le sue origini: ora vivono a Cesena, ma la mamma è di San Piero, e il babbo di Alfero, due paesi dove ha trascorso l’infanzia a casa dei nonni e dove ancora torna non appena ne ha l’occasione.
Battere l’antibiotico-resistenza
Taccioli è professore associato all’Università di Padova e fondatore del gruppo di ricerca TaccLab che si occupa di cercare nuove molecole di antibiotici per superare il problema dell’antibiotico-resistenza. Un problema ben noto nell’ambito medico e farmaceutico che ogni anno causa un numero alto di decessi, sviluppare nuovi farmaci ha costi molto alti e questo rappresenta una barriera per le aziende farmaceutiche. Il progetto di ricerca fondato da Taccioli usa l’intelligenza artificiale generativa e i modelli linguistici di grandi dimensioni per provare a superare alcune delle difficoltà della fase di ricerca e sviluppo di nuove molecole. «Sono 10 anni che lavoriamo in questo ambito – racconta Taccioli –, ma la svolta è arrivata con Chat Gpt, le intelligenze artificiali esistevano anche prima e già le usavamo ma non erano così potenti. Chat Gpt però è a pagamento, ed è per questo che abbiamo puntato su Llama, l’intelligenza artificiale di Meta, che invece è open source».
Il lavoro del gruppo
I ricercatori del gruppo TaccLab usano Llama per generare le formule chimiche di nuovi antibiotici. «Semplificando al massimo prima abbiamo dato “in pasto” ai calcolatori di Llama tutte le formule di antibiotico esistenti, una volta che le ha imparate abbiamo cominciato a chiedergli in maniera puntuale di generare una nuova formula, simile a una di quelle esistenti, e che avesse determinate caratteristiche». Si tratta della traduzione di un lavoro in realtà ben più complicato di come potrebbero apparire: «Io sono un biologo molecolare, con me lavorano informatici, ingegneri, un fisico teorico, tutte persone con una buona base di matematica perché capire e gestire il modello matematico alla base di questo lavoro è fondamentale».
Tre nuove molecole
Ad ora sono riusciti a generare 3 nuove molecole: «Le abbiamo fatte sintetizzare a un chimico di Verona il professore Giovanni Marzaro e ora all’ospedale veneto le stanno testando su batteri resistenti ai farmaci. I primi risultati li avremo a settembre-ottobre, ma le prime informazioni sono state positive: il chimico ci ha detto che sintetizzare è stato abbastanza facile e che dovrebbe trattarsi di antibiotici, segno che la macchina “ha imparato” la chimica». La possibilità di processare tanti dati in pochissimo tempo è una svolta importante: «Possiamo generare tantissime formule in pochissimo tempo. La parte difficile rimane quella di selezionare quelle più promettenti e l’obiettivo sarebbe riuscire a individuarne 3-4 all’anno da avviare al processo di validazione, una fase piuttosto onerosa».
Scelti tra oltre 1.300
Il progetto di cui fa parte Taccioli è stato selezionato tra oltre 1.300 candidature, ed è l’unico progetto italiano e dell’Unione Europea tra i 10 che si divideranno gli oltre 1,5 milioni di dollari messi a disposizione dal fondo: «Per la ricerca pubblica questo tipo di finanziamenti sono una manna dal cielo», ride. Tra l’altro la scoperta di questa possibilità è avvenuta un po’ per caso: «Fabio Bove, mio alunno laureando che ora è parte del gruppo di ricerca, mi ha scritto dando per scontato ne fossi già a conoscenza, in realtà è grazie a quella sua mail che ne ho scoperto l’esistenza. Mi ha aiutato a scrivere il grant che ha vinto così quando ci hanno premiato a San Francisco l’ho portato con me».