Il Comune di Casteldelci contro “Cactus Wind”: «Nei documenti carenze e omissioni»

Valle Savio

È un parere piuttosto duro e negativo quello espresso dal Comune di Casteldelci come “contributo istruttorio” alla procedura per valutare l’approvazione del progetto “Cactus Wind”. Il progetto consiste in un impianto eolico industriale che prevede l’installazione di sette aerogeneratori di grande taglia di cui sei nel territorio del comune di Casteldelci e uno nel comune di Verghereto. È l’ennesimo tra quelli che hanno avviato un iter autorizzativo che andrebbe a incidere in quelle zone.

«Gravi carenze»

Una netta contrarietà quella del Comune che parte dalla constatazione che «la documentazione presentata a supporto del progetto “Cactus Wind” evidenzia gravi carenze tecniche, ambientali e procedurali, tali da compromettere seriamente la qualità e l’efficacia della valutazione di impatto ambientale». Una dichiarazione che articolano nel dettaglio per 10 pagine di “contributo istruttorio”.

Mancata tutela pesaggistica

Il primo punto che sollevano riguarda i vincoli normativi e di tutela paesaggistica: nel solo territorio comunale di Casteldelci, sono sei i Beni culturali che ricadrebbero entro la fascia di rispetto che invece stando alla normativa nazionale andrebbe garantita. Sono tutti beni culturali collocati «in un perimetro che va dai 500 ai 3mila metri dall’area di impianto», quando la normativa prevede una distanza minima di 3 chilometri.

A ridosso di frane

Ancora più gravi sono le omissioni che il Comune sottolinea nella parte di documentazione del progetto che dovrebbe essere utile a valutare l’impatto idrogeologico, geologico, geotecnico del progetto. Il Comune fa notare come il progetto preveda sbancamenti estesi, rimodellamenti topografici profondi e disboscamenti che rischiano di pregiudicare la stabilità che appena un paio di anni fa, nell’alluvione del 2023 hanno mostrato tutta la loro vulnerabilità. Diversi aerogeneratori sono previsti a ridosso di frane note. Il documento cita anche «l’imponente frana» che da mesi sta comportando la chiusura della strada provinciale 130 tra Balze e Capanne, stessa strada che verrebbe interessata dal passaggio di mezzi eccezionali e dall’interramento del cavidotto di collegamento.

Sottovalutazioni e omissioni

Nello Studio di Impatto Ambientale (Sia), rispetto all’analisi delle captazioni idriche esistenti, il proponente scrive di aver rilevato «l’assenza di sorgenti o pozzi per uso idropotabile sia sul versante toscano che su quello romagnolo» e cita come unica eccezione «un pozzo di 70 metri, destinato alla produzione di acqua minerale, di proprietà della Società Casteldelci Natura srl» la cui licenza sarebbe scaduta dal 2015. «Tale affermazione risulta essere infondata e indicativa di una valutazione ambientale approssimativa e incompleta», attacca il Comune elencando sorgenti e captazioni del territorio regolarmente censite ma ignorate dal progetto, una «carenza tecnica significativa» secondo il Comune. «In sintesi - ribadiscono - il Sia presenta significative lacune e omissioni relative all’analisi delle captazioni idriche e all’assetto idrogeologico del territorio interessato».

Viabilità

Viene definita «gravemente insufficiente» e «non corrispondente alle reali caratteristiche del sistema viario» esistente anche l’analisi relativa alla viabilità per il trasporto degli aerogeneratori. In pratica nel Sia si sostiene che la viabilità locale interessata sia sufficiente quando questa in realtà è costituita in gran parte da mulattiere, strade sterrate o asfaltate ad alveo ridotto e con pendenze accentuate, del tutto inadatte al passaggio di mezzi eccezionali per peso e per grandezza che dovrebbero inoltre attraversare ponti la cui portata è del tutto inferiore a quella che sarebbe richiesta.

Le altre mancanze

Dura la critica anche all’analisi acustica contenuta nel Sia che «non soddisfa i requisiti di completezza e del rigore tecnico-scientifico imprescindibili per una corretta valutazione ambientale». Così come manca «uno studio anemologico (dei venti ndr) conforme, basato su rulievi diretti nel sito di insediamento», mancanza che viene definita «grave carenza tecnico-procedurale». Il progetto inoltre non rispetterebbe le distanze minime previste dalla legge degli aerogeneratori tra loro e rispetto ai centri abitati e non valuta adeguatamente le possibili ripercussioni sulle produzioni agricole.

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