Bagno di Romagna, infermiera e candidata licenziata lancia l’allarme: «Medicina di gruppo a rischio?». Baccini: «Tendo a escludere chiusure»

Quando ieri si è diffusa la notizia che l’infermiera Roberta Rossi e la collega sono state licenziate dai dottori della Medicina di Gruppo di Bagno di Romagna sono state subito circondate dalla solidarietà dei loro concittadini che si sono subito attivati per organizzare una raccolta firme. A darne notizia è stata la stessa Roberta Rossi, candidata nella lista Andare Oltre che sostiene il candidato sindaco Olinto Bergamaschi: «Dopo 26 anni di servizio ho ricevuto dai dottori per cui lavoro una raccomandata che, in due righe, mi comunicava l’interruzione della collaborazione senza alcuna spiegazione. Stesso trattamento anche per la mia collega che gestiva con me l’ambulatorio».
La decisione di due dei medici in servizio nell’ambulatorio le ha colte di sorpresa e il timore che si è diffuso in paese è che sia il preludio alla decisione di interrompere l’attività della Medicina di Gruppo: «Se così fosse sarebbe gravissimo – spiega Roberta Rossi – i cittadini si sono già visti togliere la farmacia ospedaliera all’Angioloni. Non è pensabile che debbano rinunciare a un servizio fondamentale come il medico di base». «La stima dei pazienti mi ha fatto piacere – prosegue Rossi – è bello sapere di aver svolto un servizio utile alla nostra comunità. Non sono preoccupata per me, non ho paura di cercare un altro lavoro ma temo per i cittadini che io e la mia collega seguiamo alla Medicina di Gruppo, per i quali ormai eravamo un punto di riferimento stabile. A chi si rivolgeranno dal 1° luglio?».
Esprime solidarietà a Rossi e alla collega anche il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini: «Non conosco quali siano le motivazioni che hanno portato alla scelta del licenziamento, ma da parte mia va la massima solidarietà ad entrambe. Il lavoro è sempre una questione seria che tocca il tema del reddito personale e delle famiglie coinvolte».
Baccini però tende ad escludere che la scelta anticipi l’intenzione dei medici di cessare l’attività a Bagno: «L’ambulatorio chiude quando vanno via i medici, e pur trattandosi di liberi professionisti lavorano in convenzione con l’Asl, e non mi è arrivata alcun tipo di comunicazione su un cambio di organizzazione o addiritttura di chiusura del servizio. Se questo fosse il caso il sindaco sarebbe tra le prime persone a cui comunicarlo. Questo mi fa pensare che la decisione abbia più a che vedere con una scelta organizzativa interna. Se invece è il preludio a un cambio di medici, per la comunità non sarebbe comunque una cattiva notizia», aggiunge Baccini con una battuta.