Alfero, insieme a caccia, ma di rifiuti: ne recuperano 4 autocarri





Alfero
Una mattinata dedicata alla cura e alla tutela del territorio in cui vivono. L’ha organizzata il gruppo di cacciatori in collaborazione tra più realtà del territorio. Una giornata passata per lo più a recuperare rifiuti abbandonati nei fossi e a lato delle strade.
«Molto spesso risulta difficile comprendere il mondo della caccia per chi ne è estraneo – raccontano gli organizzatori –. È un mondo fatto di contatto con la natura e rispetto del territorio e non dei pregiudizi che troppo spesso vengono attribuiti a questo contesto. La realtà è che il legame che questa gente ha per il proprio territorio e per l’ambiente è davvero unico e forte».
È proprio quel legame che ha portato una quarantina di loro a trascorrere un sabato mattina insieme, questa volta non a cacciare o fare scampagnate, ma a prendersi cura del luogo in cui vivono.
L’iniziativa è partita da un’idea della squadra caccia al cinghiale “Ville e Alfero” in collaborazione con la girata “La Rocca”, le sezioni Federcaccia Verghereto, Alfero e Riofreddo, l’azienda Faunistica “Alto Tevere” ed il Gruppo Alpini Alto Savio. L’attenzione è stata destinata a 360 gradi al territorio, in particolare si sono occupati dello sfalcio dell’erba al monumento dei Caduti di Alfero e alla Chiesina della Madonna della Neve di Castel D’Alfero, alla manutenzione del verde e della staccionata al Cippo dell’Alpino e soprattutto alla raccolta di rifiuti gettati lungo fossi e strade.
Il risultato è stato impressionante: «Quattro autocarri strapieni di qualsiasi cosa – elencano gli organizzatori –: pneumatici da camion ed auto, scaldabagno, elettrodomestici, divani, biciclette, sanitari, taniche e bottiglie di ogni genere».
La giornata si è conclusa con un pranzo in compagnia al Campeggio di Alfero. «Il vedere quanto è stato raccolto ci rende infinitamente orgogliosi del risultato, ancor più – raccontano – il sentirsi dire da chi passando ci ha visti all’opera, “Se esiste ancora certa gente, il mondo ha ancora qualche speranza”».