Valle Savio, per la chiusura del Puleto solo 51 rimborsi

Cesena

Come previstosono state poche le richieste di contributo presentate in Valle Savio per le attività sospese a causa della chiusura e delle limitazioni dei primi mesi del 2019 sul viadotto Puleto della E45.

Addirittura nessuna domanda è stata presentata in Regione per i lavoratori dipendenti, per i quali il bando richiedeva di allegare la copia dell’eventuale accordo stipulato tra azienda e organizzazioni sindacali con l’indicazione specifica della riduzione e della sospensione dell’attività e relativa causale.

Sono state invece 51, sulle 65 presentate, sono state le domande di lavoratori autonomi che hanno subito riduzioni di fatturato e che sono state giudicate ammissibili, su una platea di migliaia di aziende potenzialmente interessate visto che al bando potevano partecipare imprese dei Comuni di Bagno di Romagna, Mercato Saraceno, Montiano, Sarsina, Verghereto, Roncofreddo, Sogliano al Rubicone, Sant’Agata Feltria e anche Cesena.

L’importo che sarà quindi complessivamente erogato dall’Inps, sui 5.600.000 euro disponibili a livello regionale, è di 765.000 euro, visto che per ogni domanda accettata vengono riservati 15mila euro. Rimane quindi un plafond non speso di 4.835.000 euro, a dimostrazione ancora una volta di come i requisiti per accedere al sostegno, da subito contestati da Confartigianato e da altre associazioni di categoria, fossero tali praticamente da azzerare per le aziende la possibilità di usufruire del contributo.

«Si tratta di una prima risposta importante – ha affermato l’assessore regionale allo sviluppo e al lavoro Vincenzo Colla – ma anche alla luce delle economie ottenute, dal momento che sono stati utilizzati 765.000 euro sul totale dei 5.600.000 euro attribuiti alla Regione Emilia-Romagna, chiediamo al Governo di modificare il decreto nazionale per supportare tutte le imprese e tutti i lavoratori dipendenti e autonomi coinvolti nella chiusura della E45. È necessario – sottolinea l’assessore Colla – poter intervenire con le indennità anche per coprire i maggiori costi sostenuti nello svolgimento della propria attività a causa della non percorribilità del ponte, e non solo per coprire il calo di fatturato dovuto alla sospensione del lavoro».

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