Un “giro di vite” sulle mascherine all’ospedale Bufalini di Cesena

Cesena
  • 08 ottobre 2023

Coronavirus e necessità di proteggersi con le mascherine in ambito sanitario. Nelle ultime ore anche l’ospedale Maurizio Bufalini ha avuto un suo “giro di vite” precauzionale per quanto riguarda i presidi di controllo della diffusione del Covid-19 e delle sue nuove varianti.

Se ad Imola, da inizio settimana, è stato reintrodotto l’obbligo totale di indossare le mascherine nei presidi sanitari, finora all’interno dell’Ausl Romagna, e quindi anche all’ospedale Bufalini di Cesena, si seguivano obblighi legati ad indicazioni di precauzione e buon senso, e non imposti da particolari direttive. Le mascherine venivano indossate dal personale sanitario ed erano caldamente raccomandate (ma non obbligatorie) nelle strutture per chi arrivava dall’esterno. Soprattutto per chi doveva frequentare reparti con persone fragili ricoverate: come i presidi di Rianimazione (in visita anche solo per parlare con i medici) piuttosto che nelle lungodegenze dedicate ai geriatrici.

I casi di positività al tampone e di nuove varianti nel territorio non hanno per ora avuto un’esplosione tale (anche di aggressività del virus) da giustificare una stretta totale da imporre negli obblighi di indossare le mascherine. Né dal Governo o dalla Regione sono arrivate indicazioni in tal senso di alcun tipo. Ma come sta accadendo in altre parti della regione anche all’ospedale di Cesena si sta cercando di contenere il potenziale propagarsi di nuove infezioni. Così ora le mascherine sono obbligatorie oltre che per tutto il personale sanitario anche per chi si reca nei vari reparti dell’ospedale. Così come per chi deve attendere (la visita ad un parente o lo svolgimento di un esame) nelle varie sale d’attesa del Bufalini, non solo in Pronto soccorso.

Dunque ci si può muovere nell’ospedale “per i corridoi” ed entrare al Bufalini senza obbligo di indossare subito la mascherina. Ma se ci si ferma per qualsiasi motivo nei reparti e nelle sale d’attesa allora la mascherina serve indossarla.

Gli ultimi dati

La situazione in Regione della pandemia da coronavirus è in leggera ripresa rispetto al recente passato. Al netto del fatto che, essendo meno pericoloso che in passato, ora col Covid quasi tutti convivono anche senza la corsa ad eseguire un tampone; e quindi il numero di controlli sulla popolazione è risibile rispetto al passato. Nella giornata di ieri sono stati esaminati 2.361 tra tamponi antigienici ed autotest che hanno aumentato di 80 il numero di nuovi casi attivi in Emilia Romagna rispetto a due giorni fa. Segnalato nel bollettino quotidiano Ausl un solo nuovo decesso (in zona Reggio Emilia). I casi attivi totali in regione ad ora sono 7.064.

I pazienti infetti dal Covid ricoverati nelle terapie intensive della Regione sono 24 (+6 rispetto a venerdì) ed in Romagna in terapia intensiva ci sono 3 pazienti, tutti al Santa Maria delle Croci di Ravenna.

Nei reparti ordinari ci sono 577 ricoverati con il Covid (+9) mentre in isolamento domiciliare in Regione ci sono 6.463 persone che attendono di guarire (+65).

I nuovi casi di tampone positivo evidenziati dall’ultimo bollettino Ausl aggiornato alle 15 di ieri sono stati 114 a Bologna, 47 a Modena, 46 a Reggio Emilia e 43 a Ferrara. Ravenna è la prima delle romagnole nella graduatoria con 38 casi. Segue Cesena con 36. Poi i 32 di Parma, i 30 di Rimini, i 23 di Piacenza ed i 9 di Imola.

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