Turno di notte: “Per aumentare gli agenti di polizia locale a Cesena serve una lunga programmazione”

Cesena
  • 12 febbraio 2025

Il turno di notte della polizia locale? Servirà arrivare almeno fino alla fine della sindacatura di Enzo Lattuca, anche soltanto per sperare di avere un numero di agenti assunti che si possa leggermente avvicinare a quello in cui è (teoricamente) possibile il solo progettarlo.

Il dibattito

Il dibattito apertosi in questi giorni sull’istituzione a Cesena della quarta fascia di lavoro per la polizia locale è scaturito da un primo intervento mirato del Pri. Che in una nota ricordava come l’attivare la presenza della polizia locale anche in fascia notturna sia una priorità dell’Edera in vista del futuro di Cesena. E di come a fronte dell’attuale organico di un’ottantina di dipendenti, con lo status di co-capoluogo Cesena potrebbe arrivare ad acquisirne fino a 140. Successiva ed immediata la reazione sindacale (Cgil) che ha fatto presente come con i numeri attuali l’idea di istituire un quarto turno di lavoro per la polizia locale sia fantascienza.

L’assessorato

«Hanno ben espresso concetti tutti e due - dettaglia sul tema l’assessore alla Sicurezza Luca Ferrini - Il Pri ha ricordato quelle che ritiene essere priorità, e la Cgil ha fatto notare il dato oggettivo di come ad ora manchino i numeri». La questione è di ampio respiro. Se da una parte la volontà di arrivare a rinforzi per la pl c’è e c’è sempre stata, dall’altra il Comune deve fare i conti con la globalità di tutti i suoi dipendenti e non può pensare solo al servizio di polizia locale.

Programmazione

«Il Pri è inserito in una maggioranza di Governo a Cesena all’interno della quale è pienamente consapevole come i patti vadano rispettati e le esigenze messe in fila all’interno della Giunta. Stiamo attraversando un periodo di tagli di conferimenti da Roma verso gli enti locali. E banalmente è evidente che ci sono tanti settori del Comune che necessitano di rinforzi di personale, non solo per migliorare la propria struttura ma anche meramente per sostituire chi va in pensione. Insomma: avere numeri sufficienti per un quarto turno di pl non è ad ora programmabile in tempi stretti, certamente non in quello dell’anno in corso. Io sarei felice anche solo di avvicinarmi ai numeri minimi necessari anche soltanto verso la fine dell’attuale mandato di Enzo Lattuca».

Comando in aumento

Ferrini ha raccolto l’eredità dell’assessorato alle Sicurezze quando il comando di pl di Cesena contava appena 60 uomini. Ora ne ha 82 ed i desiderata dell’assessorato sarebbero prima o poi di poter toccare quota 100. «Va dato merito all’ex comandante Giovanni Colloredo di aver insistito all’epoca per fare un concorso cesenate per l’assunzione di nuovi ruoli all’interno della pl. Un meccanismo per cui sono state incentivate a partecipare persone che risiedono in zona e che quindi non dovevano sobbarcarsi trasferimenti onerosi provenendo da altre graduatorie regionali o italiane. Personalmente sarei felice di poter arrivare a 100 presenze al comando delle 140 massimamente possibili ad ora. Sarà un percorso lungo e, se fattibile, dipenderà anche dai supporti economici da Roma o dall’assenza di nuovi tagli. Un dipendente entra a far parte della spesa corrente di bilancio di un Comune. Ed un quarto turno di pl significa avere personale pronto alla sostituzione del turno, servizi di piantone, uscite economiche sotto forma di lavoro straordinario e notturno. Quindi una progettualità alla quale ad ora non riesce ad arrivare neppure Forlì, che ha un comando più numeroso del nostro».

Insieme si potrebbe

Un’idea potrebbe essere quella di unire le due teste del capoluogo, creando un quarto turno “provinciale” di servizio per la polizia locale che operi “a scavalco” tra Cesena e Forlì. «Collaborazioni proficue le abbiamo già avviate con la polizia locale di Cesenatico e dell’Unione Rubicone e Mare. Un’unione d’intenti con Forlì significherebbe ad ora oltre ad aumentare i numeri di assunti anche mettere d’accordo amministrazioni politiche di colore diverso. Chissà... Mai dire mai. Ma anche una progettualità simile, ha tempi e modi che sono davvero ad ora lontani nel tempo e non prevedibili».

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