Tre case popolari e due poderi messi in vendita dal Comune di Cesena



La vendita in due distinti “pacchetti” di tre case popolari da una parte e di due poderi e due fabbricati, uno dei quali in rovina, dall’altra potrebbe portare quasi 1 milione di euro nelle casse del Comune. Il condizionale è d’obbligo, perché bisognerà ovviamente vedere se si faranno avanti persone o imprese interessate all’acquisto.
Due degli alloggi messi in vendita si trovano in via Del Mare 511, in via Baracca 160 e in via Castiglione 233. I prezzi a base d’asta sono 116.550 euro per il primo, 91.200 per il secondo e 73.500 per il terzo. Nessuno è occupato da assegnatari. Il giorno della verità in cui saranno aperte le buste con le offerte che verranno presentate sarà il 29 agosto, mentre bisogna farsi avanti entro le ore 13 del 27 agosto. Questa alienazione segue il solco tracciato da alcuni anni: quello di vendere vecchi appartamenti per ricavare risorse da investire nel recupero di altri alloggi di edilizia residenziale pubblica che hanno bisogno di lavori per potere essere utilizzati.
Stessa scadenza del 27 agosto per farsi avanti, ma in questo caso con apertura delle buste il giorno seguente, è stata fissata per la messa all’asta di due terreni e due edifici, uno dei quali molto fatiscente. I poderi sono il “Villalta 1” in via Carlona (circa 3,4 ettari di superficie), per cui le offerte partono da 129.870 euro e una parte del “Marano 5” in via San Tomaso (7,3 ettari), per cui servono almeno 212.800 euro. I fabbricati sono invece ubicati in via Emilia Ponente 4354 e a Bagnile, in via Prima del Cane 431. Il primo, denominato “Diegaro 4” ha un’ampia area pertinenziale, per una superficie complessiva di 3.149 metri quadrati ed è in vendita a 180.900 euro. Per quello di Bagnile, conosciuto col nome “Burlia”, basta offrire almeno 78.400 euro: si tratta di un immobile di 2.707 metri quadrati contando l’area attorno, ma la bassa valutazione dipende dal fatto che è classificato come “collabente”, cioè estremamente deteriorato, in pratica un rudere. I due poderi risultano occupati in forza di contratti d’affitto che scadranno nel prossimo mese di novembre e per questo sono soggetti a diritto di prelazione.