Tra lettere anonime e boschi da setacciare, tante le verifiche ancora possibili a 32 anni dalla scomparsa di Cristina Golinucci

Cesena
  • 01 ottobre 2024

«Incasso questa ennesima delusione che mi avvelena il cuore e l’anima. Ma non mi arrendo di certo. Continuerò a fare tutto ciò che le mie forze mi permetteranno di fare e tutto ciò che i miei angeli, i miei avvocati Barbara Iannuccelli e Nicodemo Gentile, decideranno di fare per poter arrivare alla verità e ad avere almeno i resti di mia figlia morta».

Marisa Degli Angeli ha subito con amarezza, come sempre dall’1 settembre del 1992 quando sua figlia Cristina Golinucci scomparve nel nulla, il dispositivo ufficializzato ieri mattina col quale per la decima volta (in questo caso il gip Massimo De Paoli) ha disposto di nuovo l’archiviazione del caso. Una nuova indagine quella ora chiusa che era nata parallelamente alla morte di Chiara Bolognesi (trovata cadavere nel Savio ad un mese di distanza dalla scomparsa di Cristina Golinucci) col mirino puntato in particolare su un predatore sessuale. Per il quale però non sono state trovate evidenze tali da poterlo indagare o portare in aula di giustizia. Conseguentemente l’indagine è stata di nuovo archiviata.

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Fascicolo “sempre aperto”

«Le indagini sulla scomparsa di Cristina Golinucci, pur senza esito, sono state estese e articolate e hanno consentito di approfondire ogni possibile traccia, con profusione di impegno e risorse. Per questo vanno archiviate. Anche se potranno essere riaperte in caso emergano elementi di novità». Il gip lascia un varco aperto a nuove investigazioni, come è normale che sia nei casi di indagine contro ignoti e ha messo nero su bianco la volontà di proseguire in future investigazioni qualora ne emerga la necessità stringente. Così come all’atto di chiedere l’archiviazione aveva fatto lo scorso 26 settembre anche il pm Laura Bunelli.

È in questo spiraglio che gli avvocati di mamma Marisa cercheranno nuovo vigore per proseguire nella caccia alla verità su Cristina.

Caccia a Boke e nel bosco

Nel dispositivo di archiviazione non è piaciuto come è stata “liquidata” l’impossibilità di rintracciare Emanuel Boke in Francia. Il sudafricano presente al convento dei cappuccini e da sempre primo tra i sospettati della scomparsa e della morte di Cristina, «deve essere rintracciato» è il mantra degli avvocati Iannuccelli e Gentile; che ora si dicono pronti ad interessarsi in prima persona della sua ricerca intervenendo in qualche maniera direttamente nelle interlocuzioni con le autorità transalpine.

«In quest’ultimo periodo mi hanno anche paventato che mia figlia possa essere stata vista nei boschi con un frate nei giorni della scomparsa. E se lo Stato non ci aiuterà con queste ricerche le faremo per conto nostro - dettaglia mamma Marisa -. Se non avrò le forze per cercarla io, prenderò una sedia e aspetterò a bordo strada che le ricerche si compiano».

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La segnalazione dalla Valle Savio è giunta quando questa indagine era già in fase di archiviazione. E il desiderata di mamma Marisa è che la Procura possa attivarsi per verifiche. Ma chi sta a fianco della donna di Ronta in attesa da 32 anni della verità, è pronto a muoversi autonomamente. La scorsa settimana (fermato dal maltempo) era in programma un primo sopralluogo nella zona di Mercato Saraceno. Avvocati e volontari si recheranno a Montepetra in futuro assieme ai testimoni già ascoltati nelle ultime settimane. Per circoscrivere l’area in cui ricercare dei “sacchi neri maleodoranti” che 32 anni fa erano stati avvistati e che non vennero tenuti in debita considerazione perché non associati alla possibile scomparsa di una ragazza.

Ancora anonimi

Nell’ultimo periodo prima della chiusura di queste indagini l’eco mediatica suscitata dal caso di Cristina ha portato altri elementi che forse la Procura (e certamente la famiglia) vaglieranno in futuro. Come una lettera anonima data 4 settembre 2024 che indica la vigna dei frati cappuccini come luogo di sepoltura del cadavere di Cristina Golinucci. C’è stata tra le altre cose anche la memoria depositata dall’autore cesenate Giacomo Garaffoni che ha evidenziato come un ex fidanzato di Cristina non sia mai stato ufficialmente sentito dagli investigatori. Tantissimi elementi dunque che, al netto della decima archiviazione consumatasi in queste ore, potranno non fermare comunque le ricerche della verità sul caso di Cristina Golinucci.

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