Sos hacker in un colosso dell'ortofrutta a Cesena
Computer in blocco e paura di un attacco hacker che potesse distruggere dati fondamentali per la normale scansione della vita lavorativa dell’azienda.
Una paura che per tutta la giornata di oggi è “corsa sul filo” quanto meno della rete internet negli stabilimenti di uno dei colossi dell'ortofrutta cesenate: una delle imprese cooperative leader in Italia con stabilimenti sparsi ovunque che, come sempre accade nei tempi moderni, sono raccordate per logistica, conti, contatti con la piccola e grande clientela (e movimentazioni di qualsiasi tipo) dai computer.
Oggi i server sono andati in blocco. Un tilt che è apparso per molti tra il misterioso e l’irreversibile.
È servito dunque avvisare anche la polizia postale di quanto stava accadendo. Perché il timore era quello di un attacco da parte di hacker specializzati nel ricattare le aziende e particolarmente abili nell’agire.
Al lavoro pareva poter essere entrato un cryptoloker. Una dinamica più volte descritta dal Corriere Romagna in passato.
Dietro a quello che si mostra ad esempio come un allegato di posta elettronica, lecito ed innocuo (sicuramente affidabile) si nasconde un ransomware che cifra i dati del computer (o del server) della vittima, di fatto bloccandolo. La mossa successiva da parte degli hacker è quella di chiedere il pagamento di un riscatto (in inglese ransom) per ripristinare i dati e non perdere tantissimo lavoro. un pagamento in moneta virtuale bitcoin.
Un’indagine abbastanza recente ha evidenziato che tra le imprese colpite da un attacco informatico, il 75% di queste era stata nell’ultimo periodo storico messa sotto scacco proprio da un ransomware.
I computer in tilt (come in tante realtà simili) non possono che essere un problema serio.
Soprattutto per chi è sulla scena internazionale da oltre 50 anni: operando con proprie strutture e con soci produttori dal nord al sud dell’Italia.
La giornata di oggi è stata incentrata completamente nel tentativo di ripristinare la funzionalità dei server principali che muovono l’azienda. Ancora prima di capire se ad abbattersi come un fulmine a ciel sereno fosse stato un attacco hacker, e subito dopo aver avvisato le autorità competenti delle difficoltà in atto.
In serata la situazione pareva declinare verso una possibile risoluzione. Ma solo la giornata di domani sarà decisiva di certo sotto il profilo di un ritorno alla piena operatività informatica.