Sogliano, l’antica grotta ipogea diventa spazio culturale aperto al pubblico

Cesena

Aperta per la prima volta la grotta ipogea e la cantina di epoca malatestiana delle Antiche Fosse. Per chi si è recato alla fiera del formaggio di Fossa è stata una bella novità messa a disposizione dalle fosse più antiche del borgo oggi guidate da Francesco Rossini.

Uno spazio suggestivo

Durante i tre week-end della fiera, infatti, in via Giovanni Pascoli 2 a Sogliano, oltre a degustare l’eccellenza gastronomica del Fossa si poteva ammirare anche un nuovo spazio culturale per rivivere il fascino di un sette secoli di storia. Di fianco all’ingresso alla rivendita storica delle Antiche Fosse c’è un piccolo viottolo a scendere, poi si accede gratuitamente alla grotta ipogea e alla cantina della famiglia Rossini, due locali oggi risistemati con lavori di precisione e restauro, oltre che attrezzate con cimeli e video che raccontano il Fossa e le partecipazioni in tv dei titolari delle Antiche Fosse. Nella rivendita oltre ai Rossini e alla mamma Elena Mengozzi opera oggi anche la moglie di Francesco, Yuoqing Su, una giovane originaria di Hong Kong che ama il Fossa e Sogliano.

Ora spazio culturale

«Per la prima volta abbiamo deciso di aprire ai visitatori uno spazio inedito ereditato dai nostri avi - afferma Francesco Rossini, titolare delle “Antiche Fosse” e ultimo erede di una tradizione familiare plurisecolare -. Le Fosse della nostra famiglia infatti risalgono al XIV secolo e possono vantare oltre 700 anni di storia e 28 generazioni. Non si sa con esattezza quando è nata la tradizione di infossare un il formaggio di Fossa, ma già a metà del 1.300 i miei avi svolgevano un servizio pubblico di infossatura, anche regolamentato dai Malatesta. Poi l’arte dell’infossatura è stata tramandata da padre in figlio fino a me e ai giorni nostri». Nella cantina rimettendo a posto e scrostando lievemente il pavimento in arenaria sono emerse altre due fosse rimaste chiuse da tempi immemorabili. I Rossini sapevano dell’esistenza di due locali rimasti chiusi per decenni, in quanto presenti nel catasto storico, ma erano alcune decine d’anni che non veniva aperto. I miei genitori Elena e Gianfranco ricordavano la cantina fatiscente. Io che di anni ne ho solo 33, invece, non ne avevo conoscenza». «Oltre agli oggetti antichi – conclude Rossini – abbiamo allestito anche pannelli informativi e uno schermo video dove sono proiettate filmati sulla nostra storia fino ai giorni nostri, con anche il servizio Linea Verde e Giuseppe Calabrese, meglio noto come Peppone realizzato l’anno scorso o la trasmissione Rai Uno “E’ sempre mezzogiorno” con Antonella Clerici girato appena lo scorso mese di gennaio».

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