Sicurezza stradale: piano per un nuovo autovelox nel tratto di Cesena della Cervese

Sicurezza urbana. L’assessorato tematico retto per il secondo mandato consecutivo da Luca Ferrini sta continuando a mettere nero su bianco priorità e desiderata da cercare di inserire nelle maglie del bilancio. Nei giorni scorsi è stato chiarito come in cima alla lista delle priorità ci sia la volontà di dotare la polizia locale di Cesena di un organico adeguato al rango di capoluogo, ragionando per essere di aiuto ai controlli di sicurezza nelle aree più calde della città sotto il profilo del micro crimine, anche nel cercare di creare all’interno del comando retto da Andrea Piselli un’unità cinofila per il contrasto allo smercio della droga e le verifiche necessarie a ridosso delle aree scolastiche; cose che ora vengono effettuate a cadenza saltuaria soltanto dalla polizia di stato. «Quando si parla di sicurezza e polizia locale però - spiega lo stesso assessore Ferrini - non si può certo dimenticare la sicurezza stradale. Qui, nonostante le difficoltà e le complicazioni create recentemente dal decreto Salvini, speriamo di riuscire ad ottenere quell’autovelox fisso che vorremmo installare lungo la via Cervese».
Il tratto è quello che corre dal sottopasso dell’A14 a Villachiaviche fino all’imboccatura della circonvallazione di Pioppa. Un lungo rettilineo intersecato di tanto in tanto da qualche strada laterale. Dove l’invito ai mezzi, anche tra le frazioni, è “a correre” ma dove (anche in tempi recenti) proprio la velocità è stata causa di incidenti sia gravi che con esiti fatali: «Si tratta di un’installazione che ci viene chiesta da tempo dai residenti e dai quartieri. Non certo per “fare cassa”, anche perché le regole sono chiare. Chi non rispetta i limiti oltre a creare pericoli paga dazio (come spesso è capitato anche a me di pagare nella vita): ma ora lo fa con vincolo di restituzione di quanto incassato alla sicurezza stradale stessa. Ed in generale la sicurezza nelle strade pericolose come quella non è mai abbastanza».
Anche all’interno ed all’esterno del comando di Pl ci sono situazioni avviate che nei prossimi 5 anni potrebbero trovare miglioramento e completamento.
«Abbiamo la nuova camera di identificazione inaugurata. Con strumentazioni al suo interno ancora più all’avanguardia di quelle delle nostre forze dell’ordine perché di ultimissima generazione. Una volta formato il personale la Pl potrà essere di grande aiuto al contrasto all’immigrazione clandestina ed a tutti quei servizi specifici che la prefettura chiede e che ora sono in capo soltanto alla polizia di stato. Attrezzature che abbiamo avuto grazie all’impegno ed alla buona volontà messa nel tempo sul piatto per noi dalla Regione».
Poi nei desideri dell’assessore ci sono anche sogni nel cassetto che non riguardano il bilancio ma in generale le leggi. «Mentre continueremo il lavoro di installazione e rinnovo della rete Man e delle telecamere di sicurezza cittadine, perché la tecnologia corre veloce e ciò che era ottimo meno di 10 anni fa spesso è già obsoleto e va aggiornato, proseguiremo anche nella battaglia avviata perché le polizie locali possano avere accesso alle medesime banche dati di polizia e carabinieri. Spesso gli agenti e gli ufficiali di Pl hanno gli stessi compiti e le medesime priorità delle altre forze di polizia. Non si capisce perché la Pl non possa avere accesso ai medesimi dati che sono di grande aiuto al lavoro e di conseguenza alla sicurezza della collettività».