“Sesso estorto in caserma”: il giudice ora ha tutti gli atti e le perizie per arrivare alla sentenza

Concussione e violenza sessuale. Per aver chiesto un rapporto sessuale in caserma in cambio di presunte agevolazioni: come non farle decurtare punti sulla patente ed evitare che il fratello pregiudicato potesse essere arrestato di nuovo.
Il gup Elisabetta Giorgi ha ora in mano tutti gli elementi per poter decidere sul caso dopo l’udienza lampo di ieri in Tribunale a Forlì dove in aula è tornato il carabiniere imputato (accompagnato da uno dei suoi avvocati, Alessandro Pinzari) e dove l’accusa è stata sostenuta dal magistrato titolare dell’inchiesta: il pm Andrea Marchini.
Sul tavolo c’era da prendere in esame la richiesta del collegio difensivo del militare (composto anche dall’avvocato Pietro Porciani del foro di Milano) di acquisire ulteriori denunce per molestie e violenze subite che la giovane donna ha depositato per altri fatti avvenuti successivamente a quello che la vede ora accusare il carabiniere di una stazione dell’area cesenate.
Il gup Giorgi non ha ritenuto necessario questo tipo di elemento. Avendo già a fascicolo quanto le serve anche su questo fronte per poter prendere una decisione.
La donna è stata infatti sottoposta sia dall’accusa che dalla difesa a perizie per valutarne le capacità psicologiche. È agli atti la puntata di una nota trasmissione televisiva a diffusone nazionale in cui la giovane racconta altri tipi di violenze avvenute nei suoi confronti in altri contesti.
Ed infine il carabiniere accusato ha già reso la sua testimonianza sull’accaduto, di fatto negando anche al gip che vi sia stata violenza sessuale ed affermando che si sarebbe trattato di qualcosa di consenziente da parte della giovane.
I fatti, su cui hanno indagato con rapidità gli stessi carabinieri, e che hanno portato alla sospensione dal servizio del militare in attesa di giudizio, hanno preso vita nel 2023 e sono avvenuti all’interno delle mura di una Stazione dove la ragazza era stata “richiamata”. Luogo dove, secondo le indagini condotte dalla procura di Forlì, l’uomo avrebbe abusato di lei usando come “merce di scambio” per i favori sessuali, la possibilità di non vedersi decurtare punti dalla parente in seguito ad una infrazione, e di non veder più “perseguito” il fratello della ragazza, pregiudicato per reati di droga.
Prossima udienza a fine ottobre, quando il gup Elisabetta Giorgi potrebbe già emettere la sentenza di primo grado.