Scabbia all’asilo di Cesena, il baby contagiato tornerà presto a scuola
CESENA. Si sono conclusi due giorni fa completamente gli interventi obbligatori da pare dell’Ausl per il caso di scabbia verificatosi in un asilo privato a ridosso della zona centrale cittadina.
Il caso è quello descritto nell’edizione di ieri del Corriere: lo scorso fine settimana è stato circoscritto il caso di un bambino che aveva sulla pelle gli acari causa della scabbia.
Durante il weekend di chiusura dell’edificio scolastico l’asilo è stato ripulito da cima a fondo. E due giorni fa durante la mattinata di apertura i medici specialisti Ausl sono intervenuti sul posto sia per controllare l’igiene degli ambienti dopo la disinfezione, sia per monitorare la pelle di tutti i compagni e le compagne di classe del piccolo, per scongiurare l’ipotesi di un contagio che si fosse allargato ad altri.
La scabbia è causata da un acaro (Sarcoptes scabiei var hominis) pressoché invisibile ad occhio nudo; è un parassita umano obbligato, non in grado cioè di sopravvivere a lungo lontano dalla pelle umana (36 ore circa).
Dopo l’accoppiamento gli acari adulti maschi rimangono sulla pelle, mentre le femmine scavano una galleria dove depositeranno le uova; lo scavo procede ad una velocità di circa 2-3 mm al giorno e il parassita è in grado di depositare 1-3 uova al giorno. Le uova andranno incontro a schiusa entro 3-4 giorni, liberando una larva che fuoriesce dalla volta del tunnel, scavando brevi cunicoli (tasche di muta) sulla superficie della pelle, dove rimane sino a maturazione.
Così prima di poter tornare a scuola, l’alunno colpito dovrà assumere ungenti e pomate necessarie per guarire dalla scabbia scacciando ed uccidendo dalla sua pelle tutti gli acari che la causano.
Quindi dovrà essere sottoposto ad una visita pediatrica da parte del proprio medico di base che ne certificherà la possibilità di rientrare a scuola.
Per tutti gli altri alunni dell’istituto non sarà necessario alcun altro tipo di visita o precauzione farmaceutica. Così come non dovrà essere ripetuta la pulizia approfondita dell’edificio da parte della bidella della scuola.
In particolare, quando si verificano casi simili negli asili (è accaduto più di una volta in città) a finire peri prime nel mirino per essere lavate sono le coperte ed i lenzuoli dei dormitori comuni: anche se l’acaro che causa la scabbia non è in gradi di sopravvivere molto lontano dalla pelle umana e dalla sua temperatura attorno ai 36/37 gradi, le coperte ed i lenzuoli possono essere potenziale veicolo di contagio. Un po’ come avviene per la pediculosi che, un po’ in tutte le scuole materne, è una piaga sempre difficile da debellare per tutti i mesi di apertura delle strutture.