Savignano, barriere del ponte vecchie: “Si rischia di cadere nel fiume”

«Un ponte non protetto e altri pericoli»: due consiglieri comunali denunciano alcune pecche presenti nella località di Fiumicino, dopo che nei giorni scorsi una donna è inciampata sul marciapiede del ponte cadendo a terra, mentre i genitori con figli piccoli tremano per la scarsa protezione e il rischio di cadere dentro al fiume Rubicone. Poi c’è il problema della velocità sostenuta dei mezzi in transito. E una bidella ha riferito che nella scuola primaria ci sono infiltrazioni d’acqua.
Il ponte
I consiglieri comunali Andrea Palermo e Chiara Magnani, del gruppo consiliare di opposizione “Coraggio Savignano cambia”, dopo aver ricevuto alcune segnalazioni dai residenti della frazione, si sono recati a controllare e ora portano all’attenzione pubblica alcune problematiche riscontrate: «Abbiamo appreso da alcuni abitanti di Fiumicino che la località presente alcuni vistosi pericoli - riferiscono - Innanzitutto, il ponte sul fiume Rubicone, che taglia in due la frazione: le barriere di protezione sono obsolete e pericolose. Sembra che risalgono al 1957 e dopo quasi 70 anni andrebbero sostituite. In mezzo alle “sbarre” possono tranquillamente passare bambini e animali, e cadere nel fiume Rubicone. Se è troppo costoso cambiare tutti i supporti, almeno si aggiunga una rete di protezione. I due piccoli marciapiedi sul ponte stesso sono pericolosissimi, in particolare quando i pedoni sbucano su via Gatteo-Fiumicino. In un caso c’è una ferro sporgente dentro il cemento a terra e la gente ci inciampa, come è accaduto due settimane fa ad una signora. Nell’altro marciapiede la situazione è ancora peggiore, perché c’è uno sbalzo tra fine ponte e inizio via, che crea un gradino molto pericoloso, per i pedoni ma anche per le auto che rischiano di spaccare le gomme e perdere il controllo se lo toccano».
Gli altri pericoli
La sicurezza a Fiumicino è carente anche per altri motivi. «I veicoli sfrecciano continuamente a tutta velocità - dicono i due consiglieri - Ci sarebbe il limite dei 50 chilometri orari, come in ogni centro abitato, ma nessuno lo rispetta. Così ogni giorno corrono gravi pericoli sia i pedoni che i ciclisti, e soprattutto i bambini della vicina scuola primaria “Gianni Rodari”. Per fare rallentare la velocità, sarebbe molto utile inserire dissuasori sulla strada che obblighino le auto a moderare l’andatura». A proposito della primaria - concludono - «ci è stato riferito che ci piove dentro: occorrerebbe verificare bene e poi intervenire».