Sarsina, crollo di iscrizioni: la nuova scuola rischia la chiusura

Cesena

Affollata assemblea, due sere fa, al teatro “Garibaldi” di San Piero, con tanti sindaci e altri amministratori, imprenditori e famiglie, in difesa delle due scuole superiori della vallata: l’Itts “Marconi” a Sarsina ed il Liceo scientifico “Righi” a Bagno di Romagna. Sul primo istituto si sono concentrati ragionamenti e preoccupazioni, visto che dopo i 27 iscritti alla prima del 2020-2021 e i 22 del 2021-2022 per il prossimo anno scolastico risultano solamente 10 preiscrizioni. «E con dieci si chiude», ha commentato senza mezzi termini e senza nascondere la delusione Giorgio Cangini, presidente dell’Associazione Imprenditori Valle del Savio, nata per sostenere la scuola. Ma già nella giornata di ieri gli interessati sarebbero arrivati a 12 e l’intenzione di tutti è quella di insistere. Il numero “minimo” per poter garantire la continuità dell’istituto a Sarsina con una nuova prima è di 15 ragazzi e l’impegno di amministrazioni, imprenditori e famiglie è quello di raggiungere questo limite, anche se “in extremis”.

A sostenere la validità della presenza dell’istituto, convocati dai rappresentanti dei genitori degli attuali studenti e dall’associazione imprenditori della Valle del Savio, c’erano i sindaci di Verghereto, Bagno di Romagna, Sant’Agata Feltria e Sarsina (assente invece Mercato Saraceno). Sono inoltre intervenuti gli imprenditori Davide Cangini (di “Cangini Benne”), Cesare Para (della “Sampierana spa”) e Giorgio Cangini. Questi ultimi hanno ricordato di aver provveduto ad acquistare le attrezzature per i laboratori delle classi prima e seconda e si stanno impegnando per fare la stessa cosa per la terza. Hanno poi sgombrato il campo dal timore che la vendita di aziende come “Cangini Benne” e “Sampierana” possa significare disimpegno dalla vallata e disinteresse al suo sviluppo. «Anzi - hanno sottolineato - entrando a far parte di gruppi molto più forti a livello mondiale, ci sentiamo ancora più forti e presenti. Come imprenditori, ci sentiamo partecipi di questo progetto per la Valle del Savio, per promuovere una scuola di vallata che possa dare risposte alle esigenze di aziende eccellenti e dare opportunità di crescita professionale ai nostri giovani». Difficile capire come mai quest’anno le preiscrizioni siano così limitate. La tendenza a scaricare responsabilità sulle famiglie, sulla scuola o sui Comuni rischia di prendere il sopravvento ed allontanare la soluzione del problema.

Il sindaco di Bagno di Romagna, Marco Baccini, tenta di riportare la barra al centro, nella sua veste di rappresentante dell’Unione dei Comuni: «Con le scuole superiori occorre avere un’ottica ampia. Abbiamo un’associazione di imprenditori che investe, ed è una grandissima opportunità. Nei prossimi anni avremo grande bisogno di personale qualificato e qui abbiamo la possibilità di formare i nostri giovani, con la possibilità che trovino lavoro sul territorio». Ribadisce quindi la necessità di una promozione capillare sul territorio, andando a parlare con le famiglie e lavorando insieme a testa bassa. A breve i sindaci dovrebbero inviare una nota a provveditore e preside (invitati ma non presenti, così come non era presente alcun insegnante) per chiedere il mantenimento della scuola.

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