“Sangue di Natale” alla stazione di Cesena e orecchio mozzato con un colpo d’accetta: tre processi per uno degli accusati

In un breve lasso di tempo, tra il giorno di Natale del 2022 e la primavera del 2023, era stato più volte arrestato per essersi reso protagonista di fatti di sangue nella zona della stazione ferroviaria.
Tre tipi di accuse diverse che ieri sono state prese in carico, una in fila all’altra, dallo stesso giudice, Andrea Priore, in tribunale a Forlì. Arriveranno a sentenza quasi contemporaneamente e in caso di condanna le pene accumulate potrebbero diventare un forte deterrente dal pensiero di rientrare a Cesena: territorio da cui è stato espulso coattivamente e accompagnato alla frontiera qualche tempo fa.
M.A. (insieme a suo fratello, anche lui espulso dall’Italia in quei periodi) è stato protagonista ieri nell’aula dove l’accusa era sostenuta dal pm Anna Rava. Difeso dagli avvocati Gianluca Betti e Francesca Versari, da non presente in aula è stato prima processato per un fatto di sangue avvenuto in corso Cavour. Qui aveva aggredito, per motivi ad ora ignoti, un cesenate. Una lite avvenuta davanti a un esercizio che vende kebab non lontano dalla zona stazione. Brandiva un’accetta con la quale avrebbe colpito mirando al volto il cesenate e tranciandogli un orecchio. La vittima avrebbe dovuto raccontare in aula quell’episodio. Ma l’udienza è stata rinviata. Il cesenate non si è presentato a testimoniare perché pochi giorni fa la polizia lo ha arrestato, per non aver rispettato gli obblighi di tenersi a distanza dalla casa familiare impostogli dal giudice. Comparirà per il racconto dell’accaduto alla prossima udienza.
Subito dopo M.A. era imputato per essersi presentato in un noto hotel della zona ed aver chiesto una stanza. Nulla di penalmente rilevante se si pensasse che aveva intenzione di “fermarsi una notte” e pagava in contanti. L’allert per lui è scattato però quando è stato inserito il nominativo della carta d’identità che aveva dato alla reception. Era il documento di un pregiudicato e i carabinieri, controllando chi intendeva alloggiare in albergo, hanno trovato M.A.. Che così ora è a processo per uso improprio di documenti e false attestazioni d’identità.
Poi nella stessa aula e dallo stesso giudice è arrivata la vicenda del “sangue di Natale” alla stazione. Fatti avvenuti i pomeriggio del 25 dicembre 2022. La vittima, K.I. di origini magrebine, era sceso alla stazione di Cesena dal treno. Aveva cercato qualcuno per acquistare un pezzo di hashish e aveva trovato per l’acquisto M.A., suo fratello T.A. (anche lui ora espulso dall’Italia) e un terzo magrebino. «Quando hanno visto che avevo il portafogli pieno dei soldi dello stipendio hanno iniziato ad inseguirmi per rapinarmi - ha detto ieri la vittima davanti al giudice -. Mi hanno raggiunto spruzzandomi spray urticante al volto e accoltellandomi più volte. Alla schiena, alla testa e a una mano» ha spiegato mostrando i segni dell’accaduto al giudice. M.A, unico imputato ieri per quell’aggressione (gli atri due hanno posizioni stralciate i n altri fascicoli), è stato riconosciuto fotograficamente dal ferito. Anche questa accusa di tentata rapina e lesioni aggravate arriverà a sentenza presto come gli altri due casi. Alcune delle decisioni del giudice scatteranno già ad inizio luglio.