Salute mentale: a Cesena situazioni di disagio in aumento

Nell’arco di un quinquennio le persone seguite dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl sono cresciute di circa 2mila unità nel territorio di Forlì-Cesena, toccando quota 18.688 nel 2022. E questo incremento è dovuto in larga misura a disturbi di gravità variabile con cui sono alle prese i bambini e gli adolescenti: sono stati 7.921 i minori presi in carico dalla Neuropsichiatria infantile nell’ultimo anno per cui sono stati elaborati i dati, pari a circa 1.200 in più rispetto al 2018. In lieve diminuzione, invece, gli utenti in carico per dipendenze patologiche, che nella più recente rilevazione risultano 2.651, contro 2.860 di 5 anni prima, anche se il dato del 2022 mostra una risalita dopo un incoraggiante calo che c’era stato nel biennio 2020-2021.
Sono alcuni dei dati più significativi che emergono da una relazione elaborata dall’assessorato ai Servizi per le persone e le famiglie, retto da Carmelina Labruzzo, sulla base di informazioni ricevute dal Dsm. A stimolare un’analisi della situazione era stato il gruppo consiliare Cesena siamo noi, attraverso un’interrogazione.
L’aumento dei pazienti trattati dai servizi che si occupano di salute mentale e dipendenze patologiche (da 16.690 nel 2018 a 18.688 nel 2022) può essere letto in due modi. Da una parte, è la spia di un disagio crescente, che non ha un’origine prettamente psichica ma dipende anche da problematiche sociali, che sono state aggravate dai segni lasciati dalla “bolla” del Covid. Dall’altra parte, in quei numeri si può anche scorgere un lato positivo: una maggiore capacità dei servizi pubblici dedicati di intercettare chi deve fare i conti con disturbi e una crescente apertura da parte di chi è in difficoltà a farsi aiutare da specialisti.
Tra le tendenze più degne di nota e di riflessione ci sono gli sforzi per trattare al meglio chi ha disturbi di personalità, i cosiddetti pazienti borderline. Il 6,5% degli utenti ne è affetto e dall’anno scorso è stata attivata una specifica formazione su questo fronte, rivolta a tutti gli operatori del Centro di Salute Mentale, ma soprattutto è nata un’apposita equipe, specializzata nella terapia dialettico comportamentale, che è una delle metodologie più promettenti di trattamento della patologia borderline: ne beneficiano circa 35 pazienti all’anno.
In generale, per districarsi nel complesso e delicato mondo dei disturbi psichici, il Centro di Salute Mentale di Cesena può contare su una squadra composta da 13 psichiatri, 21 infermieri (di cui 5 part-time), 7 educatori, 6 assistenti sociali, 6 psicologi (ma per metà in condivisione col Csm di Forlì) e 2 tecnici della riabilitazione. Tutti concordano sul fatto che questo organico andrebbe rafforzato, ma all’aumento dei bisogni non è purtroppo corrisposto un adeguamento delle risorse. Le Regione - viene segnalato nella relazione - ha mantenuto inalterato il finanziamento per il Dsm, anche se sono stati assegnati alcuni preziosi fondi straordinari per potenziamenti nelle aree più critiche, in particolare il sevizio di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, il reparto per il trattamento ospedaliero di chi è colpito da episodi di disturbi psichici acuti e la gestione degli autori di reati che soffrono di queste patologie. Altri due ambiti su cui si è concentrata l’attenzione sono l’autismo e la dipendenza da gioco d’azzardo.