“Rùmagna paradis”: la poesia recitata da Sgabanaza al funerale di Riccardo Chiesa a Cesena VIDEO

Cesena
  • 08 agosto 2024

La chiesa di San Domenico a Cesena ha ospitato l’ultimo saluto all’avvocato Riccardo Chiesa, un simbolo della Romagna che ora riposa al fianco dell’amata moglie Annamaria. Al termine della cerimonia officiata da don Firmin Adamon, Pier Giuseppe Bertaccini in arte “Sgabanaza” ha letto la poesia “Rùmagna paradis” di Walfredo Grossi in onore dell’avvocato, tra la silenziosa e composta commozione dei presenti. In chiesa campeggiavano i gonfaloni del Mar (Movimento autonomia della Romagna) e del Panathlon Club Cesena.

Roberto Chiesa, figlio dell’avvocato, ha letto al microfono la lettera scritta dal presidente del Panathlon Dionigio Dionigi, fraterno amico di Riccardo: Caro Riccardo, sei stato l’amico di una vita, l’emblema di tutta la Romagna, uno dei suoi più apprezzati cantori. Qualsiasi romagnolo era orgoglioso di immedesimarsi in te, nel tuo modo di fare, passionale, genuino, diretto, autentico figlio dei valori di questa terra. Ti sei battuto fino in fondo per l’autonomia romagnola che purtroppo è rimasta un sogno. Per me, per il Panathlon Club Cesena, di cui sei stato socio fondatore e consigliere, per tutta la nostra città hai rappresentato un punto di riferimento, un trascinatore con l’idea e la battuta sempre giusta. Avvocato, fedele cultore delle nostre tradizioni, tra i promotori del Festival della canzone romagnola “E Campanon”, uomo di sport, supertifoso del Cesena e del talento di Salvetti ma, soprattutto, grande padre di famiglia.

I tuoi figli qui presenti lo testimoniano, sono il tuo orgoglio: Rita, apprezzata docente universitaria, Roberto, un acuto giornalista che ti assomiglia molto per come si muove.

Se chiudo gli occhi, penso alle tante serate passate in allegria insieme, dove Romagna mia era l’inno nazionale cantato a squarciagola anche dal nostro indimenticato amico Azeglio Vicini, che ora hai raggiunto insieme alla tua amatissima Annamaria, fulcro della tua vita.

In un mondo ideale persone come te dovrebbero essere immortali.

Ciao, grande amico, grande romagnolo”.

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