Rubicone, valanga di gatti abbandonati: uno gettato in un giardino da un’auto in corsa finisce sbranato da un cane

Cesena

Emergenza gatti abbandonati: nel giro di tre mesi 10 mici sono stati buttati come se fossero spazzatura, in tre comuni dell’area Rubicone. L’ultimo caso risale a due giorni fa ed è avvenuto a Montiano. Ma dallo scorso agosto il numero di episodi inquietanti venuti alla luce ha raggiunto le due cifre. Grazie al tam tam mediatico e al buon cuore delle persone, nove di questi sventurati animali sono stati presi in affido da nuove persone, ma purtroppo uno è stato sbranato.

Tanti cercano di risvegliare le coscienze tramite i social, ma non basta: occorre una nuova consapevolezza generale, anche delle istituzioni, chiamate a mettere qualche piccola risorsa anche per questa emergenza.

A Montiano, due giorni fa, una donna che si era recata al cimitero si è trovata sui piedi tre micini di pochissimi mesi, affamati e spaesati. È facile immaginare che qualcuno li abbia voluti abbandonare in un luogo lontano da occhi indiscreti. Una volta rifocillati, è stato lanciato l’allarme sui social e in poche ore sono stati accolti in nuove famiglie.

L’episodio più cruento è avvenuto lo scorso agosto, a Budrio di Longiano, dove due gatti sono stati lanciati da un’auto in corsa. Uno è stato raccolto, salvato e accolto in una nuova casa. L’altro è finito dentro un recinto di un cortile, dove un cane di grossa stazza lo ha sbranato.

Un paio di casi si sono verificati a Gambettola: due mici di color nero, abbandonati in una scatola nella zona del parco Fellini, sono stati salvati da passanti e subito adottati. Altri tre gatti, questa volta tigrati, lasciati in un cortile di via Roncolo: anche questi sono stati presi in adozione.

«Mai come quest’anno abbiano assistito all’abbandono di cuccioli - riferisce Patrizia, che fa parte di un gruppo spontaneo formato da alcune volontarie che si sono battezzate “stregatte” - Sono stati fatti gesti allucinanti: mici lasciati nelle scatole a Gambettola, lanciati da un’auto in corsa a Budrio di Longiano, abbandonati nel cimitero di Montiano. A volte è chiara l’intenzione di far loro del male o di lasciarli morire di inedia. Abbiamo alcune colonie, ma le volontarie sono sempre poche. A questo problema si potrebbe ovviare se i Comuni collaborassero con noi attraverso un dialogo aperto, cercando di capire cosa serve. Con un’informazione più precisa e capillare, la gente potrebbe essere d’aiuto. Spesso veniamo ostacolate o prese a male parole quando nutriamo i gatti di strada. La gente deve sapere che censendo la colonia felina l’Ausl sterilizza i gatti a costo zero. I comuni devono convenzionarsi con le strutture idonee, a cifre eque. Chi ha animali domestici dovrebbe avere la possibilità di curarli senza dissanguare il proprio patrimonio. L’amore per gli animali è una cosa innata, ma il rispetto e la cura degli stessi sono un dovere».

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