Rubicone: maltrattamenti in famiglia, coppia a processo

Cesena

Maltrattamenti in famiglia.

Sentiti i testimoni dell’accusa.

Ieri davanti al collegio del presidente Monica Galassi è entrato nel vivo il processo a carico di una coppia che vive nella zona della vallata del Rubicone. Una serie di accuse che partono da alcuni anni addietro e che si sono sviluppate fino allo scorso anno.

Trattandosi di una famiglia con figli non possiamo riportare i nomi degli imputati per non svelare di conseguenza anche chi siano le vittime delle varie situazioni descritte.

La coppia alla sbarra è finita dopo la denuncia presentata dall’ex moglie dell’uomo. Scattò il codice rosso. I coniugi i questione sono legalmente separati da anni ed avviati al divorzio. Hanno tre figli in comune due dei quali sono entrati a processo come persone offese costituite parte civile tramite l’avvocato Emanuela Pagliarani. L’uomo e la sua nuova compagna sono invece difesi dall’avvocato Francesco Lombardini. Per loro l’accusa è di aver maltrattato un figlio picchiandolo con schiaffi e spintoni anche solo quando si frapponeva tra i due per separarli durante le liti.

Sono accusati anche di aver insultato e percosso una figlia femmina costringendola ad assistere a loro violenti litigi.

Il tutto si sarebbe protratto nel tempo per circa una decina di anni.

I tre figli minori hanno deposto le loro testimonianze durante l’udienza di rinvio a giudizio (gip Giorgio Di Giorgio) per cui non saranno chiamati in aula a testimoniare per non aggravare di ulteriori tensioni la loro situazione già difficile.

Le dichiarazioni rese in incidente probatorio sono già entrate a far parte del fascicolo del collegio presieduto da Monica Galassi.

Ieri sono stati ascoltati i testimoni dell’accusa.

Il brigadiere dell’Arma che ha condotto le investigazioni dopo la denuncia sporta.

Ma anche un consulente tecnico ed un famigliare che ha descritto violenze consumatesi nel tempo e riferite a terzi anche da compagni di scuola dei minori.

Alla prossima udienza di metà maggio la parola passerà invece alle testimonianze chiamate dalla difesa.

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