Roncofreddo, la collina chiede aiuto e fa quadrato con la Regione contro la follia romana dei tagli sotto i 600 metri di quota

Cesena

Comunità collinare di Roncofreddo a tu per tu con l’assessore regionale alle montagna. Nonostante le partite che decidevano l’esito del campionato di calcio di serie A e le condizioni meteorologiche negative, c’era una quarantina di persone ad assistere al dibattito al palazzo della rocca. Il confronto era stato organizzata dall’amministrazione comunale, in collaborazione con l’Unione Rubicone e Mare. Ha introdotto l’assessore comunale Federico Franchini, che poi ha dato la parola ai relatori: l’assessore regionale Davide Baruffi, la sindaca di Roncofreddo, Sara Bartolini, e la presidente dell’Unione Rubicone e Mare, Tania Bocchini. L’incontro si è poi concluso con le domande del pubblico.

La discussione è stata incentrata sul contrasto allo spopolamento delle aree interne, le sfide della collina e montagna per garantire l’erogazione dei servizi, l’importanza di mantenere la massima attenzione contro il dissesto idrogeologico, il futuro dei piccoli Comuni.

L’appello della sindaca

«È importante questo confronto - ha esordito Bartolini - per parlare del nostro bellissimo territorio. Ci sono momenti in cui ci chiediamo come poter affrontare i problemi. Vorremmo promuovere le attività imprenditoriali e le potenzialità della collina, ma dobbiamo innanzitutto difendere la vivibilità e i servizi educativi, spesso con numeri che fanno rischiare la chiusura delle classi. Abbiamo bisogno di non essere lasciati soli. Dopo le problematiche del Covid, c’è stata l’alluvione e abbiamo ancora zone che devono combattere contro frane e dissesti stradali. Una famiglia, per esempio, ha messo in vendita la sua casa, visto che ha paura di rivivere i drammi di due anni fa. Il nostro è un territorio fragile. Io sono una convinta “unionista”, ma c’è bisogno di sentire la vicinanza della Regione».

La voce dell’Unione

«Oggi nessuno può fare da solo - ha rimarcato Tania Bocchini - Le amministrazioni locali hanno bisogno dell’aiuto delle Unioni dei Comuni e della Regione per superare i problemi. La nostra Unione poi va dal mare all’alta collina. Dopo l’alluvione molti problemi sono ancora aperti. Deve essere ripensato il modo in cui le risorse vengono assegnate ai Comuni, ma anche la gestione dei progetti, il masterplan, i Pug, la promozione territoriale».

L’assessore regionale Baruffi

«È bene aiutare i territori dell’entroterra - ha dichiarato l’assessore regionale Davide Baruffi - La coesione tra gli enti diventa strategica. Nella nostra Regione il 40% del territorio è appenninico e vi abita il 10% della popolazione. Non è corretta l’indicazione del ministro Calderoli, che vorrebbe aiutare i territori montani, ma solo quelli dai 600 metri di altezza sul livello del mare in su. Così si rischia di sostenere località come Cortina d’Ampezzo e lasciare piccoli paesi collinari e montani senza risorse. Ci sono poi scelte del governo da scongiurare, come l’annuncio del ministro Salvini, che ha tagliato il 70% delle risorse destinate alle manutenzioni stradali. So bene, per aver fatto il sindaco in passato, che i primi cittadini spesso sono lasciati soli. Senza considerare che negli ultimi 25 anni il mondo è cambiato in modo epocale. È il momento di costruire assieme».

Gli interventi dei cittadini

Vari gli interventi dal pubblico, tra cui quelli di Danilo Zamagni, che gestisce un bed & breakfast, di singoli cittadini preoccupati sul futuro, e poi degli assessori comunali Enrico Marangoni e Luciana Garbuglia.

«Il Decreto Calderoli sui criteri legati all’altitudine e alla pendenze fa veramente ridere - ha detto l’ex consigliere regionale Massimo Bulbi, che abita a Roncofreddo - abbiamo delle realtà che meritano di essere sostenute. Prendete per esempio il bar alimentari di Sorrivoli. Andrebbe premiato con la medaglia d’oro per essere l’unico punto di riferimento della località».

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