Campi allagati dalle piogge, ristagni che durano settimane. Dall’alto la fotografia dell’autunno romagnolo è ormai tristemente nota, ma quanto potrà influenzare anche questo aspetto il diffondersi di malattie che, fino a poco tempo fa, sembravano esclusiva di Paesi tropicali. A dare una risposta è Claudio Venturelli, noto entomologo cesenate e studioso di zanzare.
«Più che dei grandi ristagni a preoccupare maggiormente sono le temperature innalzate come effetto del cambiamento climatico - specifica Venturelli -. Fino a dieci anni fa la presenza delle zanzare era ridotta a pochi mesi tra tarda primavera ed estate. Ora si parte a marzo e l’anno scorso abbiamo avuto la zanzara tigre fino a dicembre. Ma le notizie peggiori riguardano la Aedes Aegypti».