Lavoro: Start Romagna, 60 assunzioni, "così copriamo le lacune"

Cesena

«In Romagna abbiamo 700 autisti, solo a Rimini ne sono operativi 276. E per il 2023 prevediamo di assumerne altri 60». Il presidente Start Romagna, Roberto Sacchetti, fa il punto sulla situazione del trasporto pubblico locale. Affrontando il tema personale, in particolare giovane, in vista di un necessario sviluppo del comparto.

Sacchetti, l’organico autisti è al completo?

«Attualmente abbiamo in servizio circa settecento autisti, 276 solo a Rimini, numero in equilibrio col fabbisogno. Visto che nel periodo estivo avremo una maggior domanda legata al turismo, compensata, però, dalle minori corse legate al periodo non scolastico».

Quanti autisti sono usciti, tra pensionamenti e dimissioni, nel 2022?

«Ogni anno da Start escono mediamente 55-60 autisti tra pensionamenti e dimissioni. C’è una difficoltà, ormai diffusa, a causa di orari di lavoro organizzati per turni, anche serali o festivi, a reperire nuove figure: indagini autorevoli parlano, infatti, di una carenza, in tutta Europa, di 400mila autisti, 20 mila in Italia, 6 mila nel solo trasporto pubblico locale».

I posti mancanti sono stati coperti? Quante assunzioni sono previste per il 2023?

«Fra 2021 e 2022 abbiamo assunto un totale di 141 autisti, nel 2023 prevediamo invece di assumerne altri 60, 11 tra l’altro sono già in azienda. E per raggiungere questi numeri spingiamo anche sul progetto Scuderia Start, attraverso l’intensificazione della ricerca di figure professionali già dotate della patente idonea. Il contratto di lavoro prevede una somma di 1.300 euro al mese come stipendio di ingresso con 14 mensilità e vari benefit fra cui un premio di risultato a fine anno».

Start Romagna punterà principalmente su autisti giovani?

«Certo, l’obiettivo principale è assumere giovani. Le difficoltà, però, sono legate, come dicevo, all’organizzazione del lavoro per turni, che rende difficile gestire il tempo dedicato alla vita privata. E poi c’è il costo della patente, circa 4000 euro: qui, però, interveniamo noi con un aiuto economico e la cifra che il giovane si troverà ad anticipare, 1050 euro, gli sarà restituita in busta paga. Insomma, alla fine l’esborso si ridurrà alle spese amministrative: 250 euro».

Nonostante questo però non solo tanti i giovani che optano per questo lavoro?

«Va detto che l’età per prendere la patente D-E, necessaria per guidare gli autobus, è fissata dalla legge a 24 anni. Un periodo in cui molti giovani diplomati guardano verso altre occupazioni, anche meno pesanti, visto che quello dell’autista è considerato un lavoro usurante. Poi, ci sarebbe, secondo qualcuno, il problema economico. Ebbene, su questo punto lascio libera interpretazione: la busta paga media dei nostri autisti a marzo 2023 è stata di 1.662 euro netti al mese. Un neoassunto inizia con uno stipendio di circa 1.300 euro netti al mese. Sempre a marzo, il 27% degli autisti ha ricevuto una busta paga fra 1.300 e 1.500 euro; il 60% fra 1.500 e 2.000 euro, il 6% oltre i 2.000 euro netti al mese. Tutto per 14 mensilità. Si aggiungano poi un premio di risultato di circa 500 euro l’anno, un sistema di mensa diffusa e altri benefit, per 39 ore di lavoro settimanali».

Sacchetti, come immagina il trasporto pubblico locale futuro?

«Premesso che Start Romagna è il gestore di un servizio che altri programmano, le condizioni delle finanze pubbliche, il costo dei carburanti, le difficoltà a trovare nuovo personale, forse, richiedono una verifica del modello attuale di Tpl basato su una capillarità e frequenza che vede in certi orari un fattore di riempimento dei mezzi prossimo allo zero. Senza fraintendimenti, il Tpl deve essere riconosciuto come uno dei pilastri fondamentali per la vita delle città del futuro, però occorre trovare forme che garantiscano un maggior utilizzo dei mezzi. Interessanti risultati possono venire dal servizio a chiamata, ad esempio. Ma serve anche ridurre le interferenze con il trasporto privato».

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