Rapina alle onoranze di Cesena: “Volevo dormire nel carro funebre”, il 30enne resta in cella

Cesena
  • 17 ottobre 2025

Aveva da poche ore ricevuto un ammonimento da parte del questore per occupazione abusiva di uno stabile in via don Minzoni, a poca distanza dal Commissariato di Polizia. «Non volevo derubare nessuno. Ero ubriaco e cercavo un altro posto per dormire e quei veicoli posteggiati mi parevano una buona idea».

Si è giustificato così, spiegando di voler riposare all’interno di un carro funebre, A.K., 30 anni algerino, senza fissa dimora, che dopo essere stato arrestato con l’accusa di rapina è comparso ieri mattina (difeso dall’avvocato Giulio Cola) di fronte al Gip Ilaria Rosati per l’udienza ai convalida dell’arresto, eseguito ad inizio settimana dagli uomini del Commissariato di Polizia.

Il 30enne si era intrufolato nella sede dell’agenzia di onoranze funebri “Stanghellini”, con l’intento - secondo l’accusa - di mettere a segno furti. Da presunto ladro si è poi trasformato in presunto rapinatore quando è stato sorpreso, aggredendo un dipendente delle onoranze e spruzzandogli al volto una bomboletta di spray urticante. A.K. quando nel pomeriggio si è reso protagonista del rocambolesco suo arresto, era da poco uscito dagli uffici del commissariato di Polizia di via Don Minzoni: la notte precedente aveva invaso uno stabile in disuso nella zona di via Don Minzoni e l’aveva utilizzata come rifugio per dormire. A pochi metri dalla sede della Polizia che lo aveva intercettato e denunciato per occupazione abusiva. Inoltre aveva ricevuto un ammonimento da parte del Questore. Provvedimenti che non l’hanno però tenuto lontano da guai più seri. Nel pomeriggio dopo aver fatto abbondante uso di alcolici, secondo l’accusa in via Fiorenzuola si è introdotto furtivamente alle onoranze funebri “Stanghellini”. I dipendenti lo hanno visto mentre apriva le loro autovetture posteggiate assieme ai carri funebri sul retro della sede. Col fare di chi cercava bottino.

Quando i gestori della “Stanghellini” sono scesi in cortile per affrontarlo, il 30enne aveva già aperto uno dei veicoli e per scappare e non essere bloccato ha infierito su un dipendente, spruzzandogli contro una bomboletta di spray urticante. Per guadagnarsi la fuga ha anche lanciato bottiglie di birra contro altri lavoratori, salvo poi cadere scappando ed essere fermato dalla Polizia che era stata chiamata a soccorso.

Tutte dinamiche che lo hanno portato all’arresto e per le quali ieri il gip Rosati (anche su richiesta del pm Laura Brunelli) ha deciso che l’uomo resti in carcere alla Rocca in attesa del futuro giudizio per rapina aggravat

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