Preside aggredito a Cesena, i sindacati: "Fatto ancor più grave per il luogo in cui è stato compiuto"

Cesena

Preside aggredito alla scuola Media n° 2 “Via Pascoli”. I sindacati Cisl Scuola Romagna, Flc Cgil Forlì-Cesena, Snals e Uil Scuola Rua (tramite le segreterie provinciali e generali, a firma di Maura Consoli, Pierfrancesco Minnucci, Simone Bigoni e Giovanni Mascaro) hanno espresso totale solidarietà e vicinanza al dirigente scolastico Nicola De Marco per l’aggressione subita da parte di un parente, mentre stava agendo «…nel pieno rispetto delle norme che attengono al ritiro di uno studente dalla scuola». I sindacati condannano fermamente quanto è accaduto.
«L’atto di violenza, si rende ancora più esecrabile perché colpisce l’istituzione scuola, il cui compito fondamentale è quello di preparare il cittadino di domani attraverso il rispetto delle regole della convivenza civile e democratica. Al raggiungimento di tale obiettivo concorrono tutti i soggetti della comunità educante, a partire dal contributo determinante delle famiglie. Alla nostra condanna, siamo convinti, si uniranno tutti coloro che, come noi, ritengono la scuola un luogo di vita dove la violenza, in tutte le sue forme, non debba trovare cittadinanza».
I carabinieri stanno completando le indagini che porteranno alla denuncia di un parente (lo zio) di un’alunna. Che non riuscendo a ritirare la nipote da scuola perché privo di delega, ha colpito con un pugno all’orecchio il dirigente scolastico. Provocandogli lesioni giudicate guaribili in 15 giorni e procedibili con indagine d’ufficio. I presidi, nell’esercizio delle loro funzioni, sono infatti pubblici ufficiali e le indagini scattano automaticamente anche se non vi è querela di parte della vittima.
Questa fine di marzo verrà ricordata in Italia per le violenze a scuola visti i due casi di aggressione avvenuti a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Oltreché a Cesena la magistratura infatti è stata coinvolta anche a Castellammare di Stabia, a due passi da Napoli, dove la madre a di una studentessa ha fatto irruzione nel liceo artistico Plinio Seniore e ha aggredito verbalmente e fisicamente una docente di inglese. “Accusata” in questo caso di avere messo dei voti troppo bassi alla figlia rispetto a quelli assegnati ad alcuni compagni. Qui la docente è stata afferrata per i capelli e colpita con schiaffi al volto con il personale della scuola è dovuto intervenire per evitare il peggio.
Solidarietà a dirigente cesenate e insegnante partenopea è giunta anche dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che commentando i due gravi episodi ha tenuto a dire: «Dobbiamo tutti insieme ricostruire un patto educativo che unisca genitori, studenti e docenti. Di fronte a questo preoccupante susseguirsi di aggressioni ai danni del personale della scuola il ministero dell’Istruzione e del Merito valuterà i presupposti per proporre una costituzione di parte civile, eventualmente lamentando anche un danno d’immagine all’Amministrazione. Docenti e presidi non saranno lasciati soli».
Valditara qualche settimana fa aveva anche annunciato, con tanto di circolare inviata ai dirigenti scolastici, che dinanzi ad eventuali episodi deprecabili come quelli avvenuti potrebbe essere un avvocato dello Stato ad assumere la difesa nelle cause civile e penali (come del resto previsto da un Regio Decreto a firma di “Sua Maestà il Re” del 1933), così da evitare che gli insegnanti aggrediti debbano anche essere tutelati in Tribunale da un legale a loro spese.
Non è la prima volta, tra l’altro, che un ministro dell’Istruzione leghista si schiera al fianco in modo fermo dei docenti e del personale scolastico costretto a subire umiliazioni verbali e fisiche.
Quattro anni fa, nel marzo del 2019, l’allora ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, anche lui “portato” a Viale Trastevere dal partito del Carroccio, si espresse in modo netto: parlando a Radio Padania. I quel caso il titolare del Miur disse che «…gli episodi di bullismo, cyberbullismo e violenza contro i docenti sono presenti purtroppo nelle scuole italiane» e «Per le violenze contro i docenti ci costituiremo sempre parte civile in eventuali processi».

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