Per l’indagine sul raggiro coi bonus edilizi Guardia di Finanza di Cesena premiata

Nella sede del Comando Provinciale di Bologna, si è celebrato, a livello regionale, il 251° Anniversario di fondazione della Guardia di Finanza.
Qui sono state consegnate le ricompense di ordine morale ai finanzieri che si sono distinti nell’assolvimento dei compiti e che hanno sommato pregevoli risultati di servizio. Sono stati premiati, tra questi, anche alcuni miliari in forza al Gruppo di Cesena che, nell’ambito di complesse e articolate indagini di polizia giudiziaria, hanno nel passato individuato un sodalizio criminale che aveva sedi a Cesena e si è reso responsabile di una rilevante frode ai danni del bilancio dello Stato mediante l’indebito utilizzo di «bonus fiscali» per ristrutturazioni edilizie.
L’attività di indagine i questione si è conclusa con la denuncia di 44 persone per reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio ed emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, ma anche con l’esecuzione di 3 ordinanze di custodia cautelare personale nei confronti dei principali indagati e di un decreto di sequestro preventivo per crediti d’imposta fittizi per oltre 5,9 milioni di euro.
Le indagini sono partite da società “cartiere” presenti anche a Cesena ma si sono poi sviluppate in prevalenza in Toscana ed in Puglia.
Viveva a Cesena e di lavoro faceva l’operaio agricolo un 30enne che vene arrestato all’epoca dei fatti. Per le accuse movimentava, ripulendoli, tramite lo scambio di fatture con aziende mono nominali, centinaia di migliaia di euro provenienti da lavori di supebonus: “fatti” su immobili del sud Italia che nemmeno esistono all’indirizzo in cui sono indicati.
Per questo era stato arrestato: con la guardia di finanza di Cesena che gli ha stretto le manette ai polsi e messo ai domiciliari a disposizione della magistratura di Prato.
I finanzieri fecero scattare il blitz con arresti e denunce all’unisono nelle province di Alessandria, Napoli e Foggia.
Tutti sono stati indagati per i reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e di emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Nel corso della stessa operazione, le Fiamme Gialle avevano eseguito un decreto di sequestro preventivo di crediti d’imposta fittizi per circa 5,9 milioni di euro. Le indagini - svolte dai militari del gruppo di Cesena per cui lunedì a Bologna sono stati staccati riconoscimenti di merito, erano partite dall’approfondimento di alcune segnalazioni di operazioni sospette proprio sui conti del 30enne cesenate (di origini pugliesi): una persona che con l’edilizia non ha nulla a che fare e che non ha un lavoro tale da potergli consentire i movimenti del denaro che aveva in banca. In generale nei mesi sono state indagate una quarantina di persone, residenti in 6 diverse regioni italiane (Piemonte, Emilia-Romagna, Campania, Puglia, Molise e Calabria), che grazie all’utilizzo di false fatture per oltre 10 milioni di euro, hanno potuto richiedere il rimborso di crediti d’imposta per oltre 7,3 milioni di euro relativi ai “bonus facciate”, per poi monetizzarli attraverso la cessione a un istituto di credito.
Nessuno degli immobili associati alle richieste di “bonus” era mai stato interessato da interventi di ristrutturazione edilizia e i soggetti richiedenti il beneficio non erano nemmeno proprietari o possessori degli stessi immobili, che, peraltro, risultavano ubicati in regioni diverse rispetto al luogo di residenza dei finti intestatari. Immobili che in alcuni casi neppure esistevano.