Ballardini dice no: Cesena a Di Carlo

Cesena

 

CESENA. Domenico Di Carlo è il nuovo allenatore del Cesena: dopo un’intensa giornata di trattative e consultazioni telefoniche la squadra bianconera ha finalmente trovato la sua nuova guida. L’accordo è stato raggiunto in serata e ufficializzato con una nota pubblicata sul sito internet del club alle ore 22.30. L’allenatore originario di Cassino, ma che da una ventina d’anni vive a Vicenza (dove ha giocato a lungo), ha firmato nella serata di ieri un contratto fino al 30 giugno 2015. In questa sua nuova avventura porta con sé due uomini del suo staff: il collaboratore tecnico Michele Santoni e il preparatore atletico Lorenzo Riela. Il vice allenatore sarà scelto insieme al club. Di Carlo è stato contattato da Rino Foschi nel primo pomeriggio e in serata è salito in Romagna da Vicenza per incontrare la dirigenza bianconera e firmare il contratto che fino a fine stagione lo vedrà impegnato in questa “issione impossibile chiamata salvezza.

Di Carlo Story. Mimmo Di Carlo ha iniziato la sua carriera da allenatore nella Primavera del Vicenza (squadra di cui fu a lungo capitano e con cui vinse una Coppa Italia e arrivò fino alle semifinali di Coppa delle Coppe), ma è esploso al Mantova che ha portato dalla C2 alla finale play-off per la A persa con il Torino. Dopo Mantova è passato a Parma per un’esperienza negativa conclusa con l’esonero. Nel novembre 2008 comincia la sua storia d’amore con il Chievo: subentrato a Iachini il 4 novembre porta i clivensi alla salvezza, che bissa anche nella stagione successiva. Nel 2010 arriva la sua grande occasione alla Sampdoria dove perde un incredibile preliminare di Champions League al fotofinish contro il Werder Brema. In quella Samp c’erano Volta, Lucchini e Marilungo che Di Carlo ritroverà in Romagna e potrà allenare Hugo Almedia, avversario in quella fatale sfida europea. La Sampdoria in quella stagione arrivò senza patemi fino a gennaio, quando cedette Cassano, Pazzini e Marilungo e la squadra con il solo Macheda in attacco sprofondò verso la retrocessione con Di Carlo esonerato dopo il 2-3 casalingo contro il Cesena. La stagione seguente il Chievo gli concede un’altra grande occasione che Di Carlo coglie al volo, arrivando 10° con 49 punti. Il campionato 2012-2013, però, porta Di Carlo all’esonero con 5 sconfitte in 5 partite. L’ultima esperienza in A è la brutta parentesi dello scorso anno a Livorno: 3 vittorie, 3 pareggi e 8 sconfitte per 12 punti in 14 partite. Ora c’è il Cesena per ripartire.

Giorgio & Rino. Giorgio Lugaresi e Rino Foschi sono stati in contatto telefonico tutta la giornata e prima della fumata bianca con Di Carlo erano rimasti sulla difensiva. «Scegliere un allenatore non è come comparare una giacca - aveva detto Foschi - e quindi stiamo valutando molti nomi e molte piste. Dobbiamo considerare la parte tecnica, quella umana e quella economica. Di Carlo? È un nome». Anche Lugaresi era in attesa di novità e la voce certo non era quelle delle migliori occasioni: «Sono in attesa di notizie come voi - aveva detto alle 20 - e sono continuamente in contatto con l’area tecnica per sapere le novità in tempo reale». Verso le 21, poi, il summit a Cesena con Di Carlo, un tecnico che ha voglia di riscatto. Come il Cesena. Insieme si possono fare grandi cose, il tempo c’è e si partirà domenica in casa contro la Fiorentina con un impegno difficile. Da qualche parte comunque si deve cominciare, per fare il giro del mondo bisogna pur sempre mettere il piede fuori dalla porta di casa. Oggi alle 18 al Manuzzi la presentazioni del Di Carlo bianconero: primo passo di una corsa lunga e difficile.

Il ventaglio. Il nome di Domenico Di Carlo è uscito da un ventaglio comprendente anche Luigi Delneri e Alessandro Calori, due soluzioni molto gradite a Rino Foschi con i quali il direttore dell’area tecnica del Cesena aveva lavorato in passato al Genoa e al Padova (seppur con risultati non eccellenti: entrambi furono esonerati). L’ipotesi Delneri, allenatore in cerca di rilancio dopo la breve avventura al Grifone, stuzzicava molto anche se a livello tattico le idee del friulano (fedele al 4-4-2) non erano compatibili con la conformazione della rosa attuale. Quanto a Calori, molto stimato da Foschi, ha pesato l’inesperienza di un allenatore mai visto all’opera in A.

«No, grazie». Riavvolgendo il film della giornata, a Pierpaolo Bisoli l’esonero è stato comunicato alle 10, dopo che domenica sera Lugaresi aveva chiamato il tecnico di Porretta per rincuorarlo, trovando dall’altra parte del telefono un allenatore svuotato dalla situazione e dalla rocambolesca sconfitta di Bergamo. Così Bisoli è stato ufficialmente sollevato dall’incarico, anche perché il Cesena era ormai convinto di avere in mano Davide Ballardini, che domenica notte aveva dato la propria disponibilità. A testimonianza della fiducia che si respirava, ieri alle 10.30 l’ufficio stampa del club bianconero aveva addirittura preannunciato una conferenza stampa al Manuzzi alle 15, mai convocata in quanto all’ora di pranzo Ballardini (che anche ieri non ha voluto rilasciare dichiarazioni) è tornato sui propri passi proprio come aveva fatto all’inizio del 2012 ai tempi di Campedelli, sostenendo di non essere pronto e di avere perplessità rappresentate dal timore di poter fare flop a due passi da casa (in realtà si vocifera di un contatto con il Cagliari in caso di esonero di Zeman).

Doppio rifiuto. Durante la lunghissima giornata di ieri, Foschi ha contattato altri due allenatori che hanno già lavorato in A: Walter Zenga e Edy Reja. L’ex portiere dell’Inter, che nel massimo campionato italiano ha allenato Catania e Palermo, ha sparato alto e per motivi economici non è più stato preso in considerazione, mentre il veterano ex Lazio ha declinato l’offerta in quanto interessato a chiudere la carriera altrove, forse al Torino.

 

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