Quattrocento volte CesenA

Cesena

CESENA. Quattrocento partite e non sentirle: Cesena-Sampdoria di domani sarà il 400° match dei bianconeri in serie A. Un traguardo importante, scandito in 13 partecipazioni romagnole nel più importante campionato di calcio italiano. Un lunghissimo film a tinte bianche e nere, con puntate dolorose e felici, grandi sofferenze e grandi festeggiamenti. Ogni volta che il Cesena è in serie A, soprattutto in questi ultimi anni, sembra un evento straordinario.Una festa che però ormai è arrivata alla sua 400ª edizione. Dal primo campionato nella stagione 1973-1974 fino alla storica partecipazione europea nella doppia sfida contro il Magdeburgo in Coppa Uefa, da alcune dolorose retrocessioni fino alla salvezza con il record di punti nella stagione di Jimenez e Ficcadenti. 400 partite mai banali, 400 candeline su una torta a forma di A per la quale bisognerà combattere ancora una volta domani contro la Sampdoria.

Gli altri traguardi. La partita numero 100 andò in onda nella stagione 1976-1977, con il Cesena sconfitto 2-0 dal Torino: era il 19 dicembre 1976. Quel Torino, campione d’Italia in carica, vinse con le reti della storica coppia Graziani-Pulici e poi arrivò secondo in campionato. Il Cesena aveva iniziato quella stagione con la sua unica e storica partecipazione alle coppe europee con la mitologica doppia sfida al Magdeburgo ma finì poi ultimo in classifica e retrocesso mettendo insieme la miseria di 14 punti. La partita numero 200 invece finì 2-2 sempre a Torino e sempre contro i granata nella stagione 1987-1988, precisamente il 28 febbraio 1988: i bianconeri, andati al riposo con un doppio vantaggio firmato da Lorenzo e Di Bartolomei, vennero raggiunti dall’ex Cravero su rigore e da Bresciani nel finale. Il Cesena allenato da Bigon finì quel campionato al 9° posto e portò a casa la salvezza. La partita numero 300 fu celebrata nella stagione 1990-1991 con il Cesena sconfitto a Bari per 1-0 il 24 febbraio 1991 dalla rete di Angelo Terracenere. In quel campionato i bianconeri chiusero penultimi con 19 punti, retrocessi insieme a Bologna, Pisa e Lecce.

Bilancio. Alla vigilia della 400ª il bilancio dice che è il momento di invertire un trend negativo: in queste partite “speciali” il Cesena non ha mai vinto (due sconfitte e un pareggio), ma non ha neanche mai giocato in casa. Il bilancio complessivo in A è di 77 vittorie, 151 pareggi e 171 sconfitte. Un ruolino di marcia che è una perfetta cartina tornasole di quella che è sempre stato il ruolo del Cesena in paradiso: la classe operaia che lotta per la sopravvivenza e si barcamena dentro una storia di ricerca della salvezza.

I record. Il capocannoniere del Cesena in A è Massimo Agostini. Il Condor ha colpito 22 volte in bianconero e quindi, oltre ad essere uno degli attaccanti più forti transitati al Manuzzi, è consacrato alla storia anche dai numeri che testimoniano la sua grande vena realizzativa. Per quel che riguarda le presenza, invece, il leader è, con 148 gettoni, Adriano Piraccini, altra pietra angolare della storia del calcio romagnolo. Il campionato peggiore in termini di punti è stato quello 1976-1977 con l’ultimo posto a quota 14 mentre per quel che riguarda il campionato migliore bisogna lavorare su un doppio binario: il Cesena arrivò 6° centrando la qualificazione alla Coppa Uefa nel 1975-1976 con 32 punti in 30 partite e come posizione in classifica questo è il massimo risultato mai raggiunto, ma in termini di punti il Cesena di Ficcadenti è stato il migliore. Nella stagione 2010-2011 infatti il Cesena mise da parte 45 punti con anche il record di 11 vittorie stagionali (in 38 incontri e non in 30 come in passato). Epoche diverse, tipi di calcio lontani anni luce, ma sempre di imprese storiche si tratta.

 

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