“Running 1000”, un nuovo successo per un compleanno speciale a Cesena

Cesena

CESENA. Bastano due edizioni per definire una manifestazione un “classico”? Certamente no. Eppure l’Atletica Endas Cesena sembra aver trovato la ricetta giusta per far diventare “Running 1000”, la gara di corsa campestre organizzata domenica scorsa al Parco Ippodromo, uno di quegli appuntamenti che entrano nel cuore degli sportivi. Un’immensa e bellissima area verde, un tracciato aspro e pieno di trabocchetti tecnici e un’organizzazione definita impeccabile dai partecipanti e dalla dirigenza della Federatletica: sono gli ingredienti che hanno convinto oltre mille atleti di tutta la regione a partecipare al cross country cesenate per il secondo anno consecutivo. «In tanti prima di tornare a casa sono passati dalla segreteria della gara per ringraziarci e chiederci di ripetere ancora le gare nel 2020. Non potevamo ricevere una ricompensa migliore per il nostro lavoro».

Bastano poche parole del presidente Umberto Pallareti per capire la soddisfazione di tutto lo staff endassino. «Il debutto dello scorso anno è stato un calcolato salto nel buio. Sapevamo di averne le capacità, ma non avevamo mai organizzato un evento così complesso. Se nel 2018 si poteva pensare alla fortuna del principiante, in questa occasione il successo è dovuto a un lungo lavoro di pianificazione. Ora sentiamo l’esigenza di crescere come club, di darci una struttura dirigenziale moderna e di portare avanti delle iniziative nuove coinvolgano la città. “Running 1000” e “Rokka 1000”, la cronoscalata della Rocca Malatestiana, sono progetti che vanno in questa direzione: nonostante siano appena nati, hanno già ottenuto un notevole gradimento».

Due appuntamenti che quest’anno sono carichi di una valenza particolare. «Nel 2019 il nostro sodalizio compie 50 anni. La gara di domenica scorsa è la prima di una lunga serie di eventi che abbiamo in programma per festeggiare il successo di quell’avventura iniziata nel 1969 dal professor Pier Angelo Macrelli. In questo mezzo secolo abbiamo alternato momenti di grandissimo successo ad altri in cui siamo rimasti un po’ in ombra. Abbiamo fatto crescere sul nostro campo tantissimi ragazzi e alcuni di loro sono diventati atleti di rilievo nazionale e internazionale. La partecipazione di Margherita Magnani alle Olimpiadi di Rio de Janeiro è stata il culmine di un’attività che parte dal basso, dal sociale, e che a volte diventa eccellenza sportiva».

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