È un Cesena incompiuto

Cesena

CESENA. Il Cesena gira a 31 punti, resta all’interno della zona play-off (settimo posto che potrebbe diventare ottavo qualora il Carpi vincesse il recupero della seconda giornata con il Padova), conferma i soliti limiti in fase offensiva ma almeno dimostra un grande spirito e una voglia di vincere che ultimamente si era vista poco. Quella con il Modena, che torna a casa con un punto meritato, è stata alla fine una delle partite più avvincenti di tutto il girone d’andata. Ricca di occasioni ed emozionante. Peccato solo per la mania di protagonismo di Leonardo Baracani di Firenze, che beccato dal pubblico del Manuzzi già nel primo tempo per aver solo ammonito Zoboli per un fallo da dietro su Defrel lanciato tutto solo verso Pinsoglio (per l’arbitro non era chiara occasione da rete in quanto avvenuta a 30 metri dalla porta: opinabile), a un certo punto della ripresa ha deciso di sfidare tutto lo stadio non ammonendo Bianchi e Zoboli, non fischiando interventi rudi su Camporese e Succi nelle vicinanze dell’area e rischiando di incattivire la partita.

Ritmo ed errori. Il ritmo tenuto da Cesena e Modena è stato per 60 minuti frenetico, con i bianconeri a spingere bene sulle fasce con Renzetti (peccato che su 8 cross solo 2 siano stati raccolti dai compagni) e D’Alessandro (evaporato nella mezz’ora finale) e con gli emiliani a cercare più che altro la giocata centrale per Babacar e Stanco, due attaccanti di stazza ma molto mobili, che hanno fatto sudare parecchio i difensori di Bisoli (male Camporese in due occasioni e Capelli in una). Novellino, che si presenta con un inedito 4-4-2 con tre dei quattro difensori bloccati (solo il promettente Manfrin ha libertà d’avanzare, ma a quel punto si ferma dietro Garofalo), risulta nel primo tempo più pericoloso rispetto ad un Cesena molto più manovriero, che funziona meglio a sinistra, dove Coppola sostiene bene Renzetti, che non a destra, per la latitanza di Tabanelli. Cascione prova a mettere in ritmo i compagni ma non è scintillante come nelle ultime uscite, davanti Rodriguez e Defrel vanno che volano, si cercano e si trovano, ma alla fine raccoglieranno nulla. Il Modena è sornione ma ben disposto e prima di passare in svantaggio va tre volte vicino al gol con Stanco (traversa su corner di Garofalo al 2’, con Camporese che se l’era perso, e destro su Coser dopo un contropiede che non si deve mai prendere ed un liscio di Capelli al 21’) e con Babacar (destro fuori al 10’ con Camporese non pervenuto). Il Cesena aggira sempre bene le linee nemiche ma pecca di precisione nella rifinitura: così, su una decina di palloni che arrivano in area, solo due sono raccolti dalle punte ma Defrel (4’) e Rodriguez (18’) non trovano la porta. Per sbloccare il match serve una palla inattiva: Capelli devia di testa il corner di Defrel e torna al gol dopo oltre 4 anni (finì 1-1 anche quel Reggina-Cittadella). Un vantaggio inatteso. Come inatteso è pure il pareggio, che giunge al tramonto del primo tempo al termine di un’azione caotica che Molina ha il merito di concludere in modo splendido con un doppio uncinetto su D’Alessandro e Camporese e un destro imprendibile.

Assalto e contropiede. Il Modena nella ripresa cala, il Cesena preme ma non ha, dentro l’area nemica, il giocatore che dal nulla si inventa il gol. Bisoli azzarda Succi in coppia con Rodriguez e Defrel mezzala destra per provare a percuotere dalla parte di D’Alessandro (fuori il vaporoso Tabanelli). Su azione, però, le uniche due chance sono per Rodriguez, che prima con il destro e poi, sull’unico cross di Renzetti raccolto da un compagno nella ripresa, di testa non inquadra lo specchio. Nel mezzo, in occasione dell’unica sortita modenese della ripresa, c’è una colossale palla-gol per Mazzarani, stoppato da una grande uscita di Rossini, entrato a inizio ripresa per l’infortunato Coser. Il 2013 del Cesena finisce così, con un’altra incompiuta. Rispetto ai pareggi con Avellino, Empoli e Latina è stata un’altra storia, ma la sensazione che rimane dentro è che questo Cesena abbia la possibilità di fare di più e meglio di quanto fatto finora.

 

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