Cesena, 67enne sta cercando di scoprire qual è la sua famiglia biologica

Cesena

CESENA. «Mi chiamo Enzo Cecchi (all’anagrafe Giuseppe) e sono nato il 29 di agosto 1951 (forse qualche giorno prima) in una qualche zona fra Borello, Piavola e Valdinoce. Mi hanno sempre detto che ero nato a Piavola, all’anagrafe sono stato segnato come nato a Cesena». Comincia così il messaggio che Enzo Cecchi, originario della zona ma da più di 30 anni residente nel bergamasco, ha affidato agli amministratori dei gruppi Facebook di “Sei di Borello se...” e “Sei di Meldola se...”. Dopo 3 anni di infruttuose ricerche rende pubblica la sua ricerca dei genitori biologici nella speranza che qualcuno possa aiutarlo.

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Solo qualche anno fa ha infatti scoperto di non essere il figlio biologico dei suoi genitori, che nel frattempo sono morti. «Mia madre - racconta - negli ultimi tempi ha iniziato ad ammettere qualcosa, poi mi ha dato tante informazioni. Ma in quel periodo a volte era presente, a volte un pochino assente. Per cui, non so esattamente cosa vero o cosa no».

Tra le notizie del suo passato su cui ha certezze c’è il fatto di essere stato battezzato il 2 settembre 1951 a Piavola con i nomi Giuseppe Paolo Enzo. Andando all’anagrafe di Cesena, spiega ancora, «Abbiamo scoperto che la scritta originale del posto in cui sono nato (forse Casalbono) era stata cancellata in un secondo momento con il raschietto e sostituita con “nato in Valdinoce n° 23” (Meldola)». Dai racconti della madre, potrebbe avere anche dei fratelli biologici: «Mia madre mi parlava di 4 fratelli (di cui uno forse mio gemello), tre uomini e una donna e di una morte tragica».

I sospetti

Giuseppe “Enzo” Cecchi Sospetta («sono in realtà più che ipotesi») di essere stato oggetto di uno scambio: «Forse un aborto di mia madre (siamo zona Casalbono), che aveva già avuto una figlia morta, la consapevolezza di non potere più avere figli e la nascita di un altro bambino (io) in zona Valdinoce (Meldola) non voluto o non potuto tenere. E lo scambio. Con la complicità della levatrice, di un medico (che non era il mitico medico di Borello, tra l’altro medico di famiglia dei miei), di alcuni parenti e di un maresciallo della guardia di Finanza di Forlì. Pochi giorni prima di morire mia madre mi ha detto che mia madre era di Meldola, che l’aveva vista una sola volta e che non sapeva dirmi più nulla». Una nascita segreta: «Quando sono nato non era presente nessuno dei numerosi parenti di mia madre e di mio padre». I racconti della madre gli avrebbero lasciato intendere che esisterebbe anche «un atto notarile che impegnava mia madre a non dirmi nulla fino ai 21 anni». Documento di cui non sarebbe rimasta traccia.

Le ricerche

Cecchi racconta anche di aver condotto per tre anni «una ricerca molto personale» «senza mai approdare a nulla». Nell’ultimo anno si era fermato. «Mi sentivo in colpa con i miei, poi ho pensato che non tolgo nulla a loro se riprendo le ricerche».

Nei tre anni di ricerca, riferisce, «ho chiesto ai carabinieri di Borello, ma mi hanno risposto che di quei periodi non ci sono più documenti. Ho mandato una lettera alla guardia di Finanza di Forlì, ma non mi hanno mai risposto. Ho parlato con tutti i preti della zona e con il parroco di Meldola senza risultati». Inutili anche i tentativi di ricevere chiarimenti dai parenti rimasti vivi: «Non sanno assolutamente nulla e solo ora iniziano a credermi».

L’appello

«Ho bisogno di sapere la verità, che cosa è successo in quella notte di fine agosto del 1951. Sono consapevole che non è un Dna a creare dei rapporti di parentela, ma mi piacerebbe sapere se esistono questi 4 fratelli e soprattutto quello che dovrebbe essere mio gemello. Anche solamente per dire un semplice “ciao”. Io sono di statura non alta e di aspetto lievemente orientale, carnagione non chiara. Questi miei eventuali parenti biologici, dovrebbero abitare, o hanno abitato per diverso tempo, sia in zona Borello, sia in zona Meldola. Se qualcuno potesse sapere qualcosa o avere informazioni, magari per sentito dire, vi prego di comunicarmelo a questo indirizzo: enzogcecchi@gmail.com. Grazie infinite».

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