Campanile crepato a Cesena, finalmente pronto progetto anti-ansie

Cesena

CESENA. Campanile di San Domenico crepato: oltre alla colletta tra i fedeli lanciata dalla parrocchia per raccogliere fondi per finanziare il restauro, finalmente c’è anche un progetto. E tra l’altro è già stato autorizzato dalla Soprintendenza. È stato proprio il timoniere dell’ente di tutela archeologica e delle belle arti e paesaggio, Giorgio Cozzolino, a rendere noto questo passo concreto, che dovrebbe portare a iniziare nella prossima primavera l’atteso intervento di consolidamento.

La novità è stata messa nero su bianco in una lettera di risposta che è stata inoltrata a Graziano Castiglia. Il cittadino aveva interpellato la Soprintendenza, inviando documentazione per ricordare che da tempo c’è una situazione critica, finita più volte sotto la lente di organismi di controllo. La decisione di chiedere chiarimenti alla Soprintendenza è stata presa perché la torre campanaria è un bene sotto la sua tutela, visto il valore storico e architettonico che ha.

Allarmi e controlli

L’interessamento di Castiglia alla questione non è comunque nuovo: da tempo sta manifestando le sue preoccupazioni per le grosse crepe sul campanile, ben visibili da lontano anche a occhio nudo. I suoi timori sono d’altronde gli stessi espressi da tante altre persone, a cominciare dai genitori degli alunni che frequentano la sottostante scuola. In particolare, ogni volta che c’è una scossa di terremoto si intensifica l’allarme.

Finora sono sempre state date rassicurazioni sul fatto che la struttura è stabile e non ci sono pericoli imminenti. Da diversi anni viene anche eseguito un monitoraggio costante attraverso vetrini-spia che sono stati installati in loco fin dal 2014. Da questo punto di vista, anche la Soprintendenza, nella lettera inviata due giorni fa a Castiglia, ha chiarito che da quando è stata emessa un’ordinanza comunale che ha sollecitato la parrocchia a preparare un progetto di restauro-consolidamento vengono effettuate «periodiche visite di controllo effettuate da professionisti qualificati».

Passo decisivo dopo la colletta

Adesso si può parlare davvero si svolta, con sollievo di tutti. Nelle scorse settimane la parrocchia di San Domenico aveva lanciato una raccolta fondi, sotto forma di donazione di 25 euro per ogni mattone, per mettere assieme 200.000 euro che servono per intervenire. Quella mossa sembrava preludere a un’accelerazione delle procedure per arrivare ai lavori. La Soprintendenza ha chiarito che il cammino potrà andare avanti in modo spedito, perché c’è già un progetto che è stato autorizzato. Tutto fa pensare che nella prossima primavera quel campanile, che nella sua attuale conformazione ha ormai tre secoli di storia alle spalle (ma una prima struttura era stata eretta già a metà del Cinquecento), possa finire “sotto i ferri” per essere messo in sicurezza.

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