Studenti aggrediti a Cesena da bulli-ladri. Sos per casi ripetuti fuori da scuola

Cesena

CESENA. Una presenza fissa negli orari di uscita e di entrata delle scuole in zona stazione. La chiede un genitore, che ha scelto di denunciare anche pubblicamente il clima di violenza e bullismo che ha scoperto essere una realtà quotidiana di quella zona. Mentre si trovava in caserma per denunciare ai carabinieri l’aggressione subita da suo figlio mercoledì, intorno alle 12.15, ha infatti toccato con mano che non è stato un episodio isolato: «Lì ho scoperto che pochi minuti prima dell’aggressione a mio figlio era stato aggredito un altro ragazzino - racconta - Da questi due episodi, non correlati tra loro se non per luogo e orario, ho capito che in realtà non si tratta di casi isolati, ma di una abitudine tristemente consolidata».

Le aggressioni

«Mio figlio è stato aggredito all’uscita di scuola - riferisce il genitore di uno studente che frequenta una classe seconda di uno dei licei della zona stazione - Aveva notato dei ragazzi intenti a rubare la merenda dallo zaino di un suo compagno. Il proprietario se ne era accorto, ma intimidito li aveva lasciati fare. Mio figlio, per non avere problemi, si è allontanato per andare a prendere il bus. Ma prima è stato strattonato dallo zaino. Poi, siccome non si è fermato, gli si sono parati davanti in due. A quel punto, mio figlio ha spinto e dato una manata ai due ragazzi per farsi largo e raggiungere il bus. In un attimo lo hanno però accerchiato in quattro, e uno di loro gli ha dato un pugno».

«Dammi le scarpe»

«Quando sono andato a fare denuncia ai carabinieri - prosegue il padre del malcapitato - ho scoperto che pochi minuti prima era avvenuta un’altra aggressione. In questo caso, la vittima era un ragazzo di una classe prima, a cui alcuni ragazzi, forse dello stesso gruppo, hanno estorto denaro. E hanno tentato di farsi consegnare anche le scarpe che indossava. Il ragazzo ha ceduto alla richiesta di denaro, ma si è rifiutato di consegnare le scarpe. Lo hanno salutato dicendogli che per le scarpe si sarebbero fatti vivi il giorno successivo».

Brutti episodi ripetuti

Ad allarmare il genitore non è solo l'episodio in sé, ma anche e soprattutto che molti dei ragazzini che frequentano quella zona tutti i giorni per andare a scuola ritengono normale quel clima.

«I due episodi sono avvenuti davanti a testimoni. Alcuni di loro hanno già dato la loro disponibilità a confermare l’accaduto, e non era la prima volta che succedeva. Dalle prime indagini pare che gli aggressori siano tutti minorenni e frequentino altre scuole. Oggi (ieri, ndr) sono andato a parlare a scuola, perché non mi spiego come una cosa del genere non fosse stata denunciata prima».

Bullismo o criminalità? «Il confine è sottile: non so se si possa definire bullismo, ma so che noi abbiamo fatto denuncia per aggressione e lesioni».

L’appello

Proprio la scoperta che si tratta di episodi “comuni” ha spinto il genitore a lanciare un appello: «Voglio chiedere pubblicamente che le forze dell’ordine organizzino un presidio permanente in quella zona, almeno negli orari di maggiore affluenza, e cioè all’ingresso e nei due orari di uscita».

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