Donazioni organi a cuore fermo, il Bufalini di Cesena sarà centro promotore

Cesena

CESENA. Via libera alla donazione di organi a cuore fermo e non più solo dopo la morte encefalica. Dopo le prime esperienze, avviate nel 2016, la Regione ha deciso di avviare il progetto per la donazione di organi a cuore non battente, finanziato con 300.000 euro all'anno e con l'ospedale Bufalini di Cesena come centro promotore. Una scelta in linea con gli obiettivi del programma nazionale donazioni organi, che vuole proprio implementare questa tipologia. "Parliamo di procedure di grande complessità - spiega in una nota l'assessore regionale alla sanità, Sergio Venturi - che richiedono competenze molto elevate e lavoro di squadra, oltre che attrezzature adeguate. Anche grazie a questi interventi è possibile aumentare il numero dei potenziali donatori e quello degli organi utilizzabili. Con il progetto approvato spingiamo ulteriormente in questa direzione, consapevoli che possiamo farlo grazie alla qualità clinica e organizzativa degli ospedali e dell'intero sistema di primo soccorso della nostra regione". Per l'accertamento del decesso cardiaco occorre aspettare almeno 20 minuti in totale assenza di attività del cuore (in altri Paesi si va dai cinque ai 10 minuti). Per questo in passato, difficoltà tecniche e organizzative hanno reso complesso il ricorso a questo tipo di donazione in Italia. Oggi, invece, le tecniche più avanzate applicate anche negli ospedali dell'Emilia-Romagna consentono di mantenere una buona qualità degli organi donati per tutto il tempo necessario. Le prime donazioni a cuore fermo in Emilia-Romagna sono state fatte al Policlinico Sant'Orsola di Bologna nel 2016. Da allora, in totale in regione sono stati trapiantati 34 organi (11 fegati e 23 reni) da 13 donatori a cuore non battente a Bologna, Modena, Parma e Cesena. Ad oggi sono 1.143 le persone in lista d'attesa per un trapianto in Emilia-Romagna. 

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