Morto a 81 anni l’architetto Severino Bazzani, assessore a Cesena e Bagno di Romagna

Architetto. Insegnante. Politico di Rifondazione Comunista con importanti incarichi amministrativi in due giunte comunali, prima a Bagno di Romagna, con deleghe alla Cultura e alla Scuola, e poi a Cesena nell’amministrazione Conti-bis, dal 2004 al 2009, quando fu chiamato a occuparsi in veste di assessore di ambiente e polizia municipale. Ma anche cittadino animato da passioni meno note nella cerchia di chi lo conosceva solo nella sua dimensione pubblica o professionale, come quella per i funghi e per la vita plein-air in camper. Severino Bazzani è stato tutto questo, senza dimenticare il suo ricco mondo privato di affetti. È morto nei giorni scorsi, all’età di 81 anni, lasciando un vuoto, innanzitutto, nelle vite della moglie Mirella e dei figli Filippo e Federico. Il funerale sarà celebrato questa mattina, alle 10, nella chiesa parrocchiale di San Rocco. Seguirà la tumulazione nel cimitero urbano di Cesena.

Come per tante figure di rilievo della sinistra cesenate, anche le radici di Bazzani sono state quelle del cattolicesimo più progressista. Come amministratore pubblico si è sempre fatto apprezzare per la sua pacatezza, che non significava però mancanza di determinazione. Era piuttosto taciturno ma sempre disponibile all’ascolto e al confronto. Di indole mite, chi ha avuto modo di conoscerlo bene lo ricorda come una persona di cuore, intelligente, semplice e umile ma anche rigorosa. Mai sopra le righe, era il classico politico della sinistra “di vecchio stampo”, che nei discorsi e nelle azioni metteva al primo posto il bene comune.

Originario di Sogliano, classe 1943 (avrebbe compiuto 82 anni tra poche settimane), ha dedicato una parte importante della sua vita all’insegnamento a scuola ed è forse lì che ha lasciato i ricordi più intensi e positivi. La sua passione per l’architettura aveva anche risvolti più prettamente artistici, che lo hanno portato a realizzare le sculture per la Via Crucis della parrocchia di San Rocco e una lapide in memoria delle vittime di guerra a Montepetra.

Non ha fatto mancare l’impegno nel mondo dell’associazionismo: in particolare, è stato socio fondatore del gruppo Valle Savio della storica associazione micologica e botanica “Bresadola”, articolazione del famoso sodalizio nato a Trento nel 1957.

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