Montiano, torna la festa del maiale nel segno della tradizione dopo due edizioni saltate per il Covid

Ritorna la festa del maiale, dopo due edizioni saltate a causa delle restrizioni per la pandemia. Nell’ultima domenica di gennaio, i buongustai potranno tornare a godere della prelibata carne suina appena lavorata a mano e cotta, con la possibilità di mangiarla sul posto o comprarla da asporto.
Per la famiglia contadina di un tempo “smettere” il maiale era un lieto evento, atteso tutto l’anno. Una volta ucciso, le sue carni venivano lavorate e non si buttava via niente. Era una festa, perché significava cibo in abbondanza e sapori gustosi. Ma ancora oggi, pur in mezzo a tante offerte gastronomiche di tutti i generi, si continua ad apprezzare quelle preparazioni fatte all’insegna della tradizione.
In piazza Maggiore verrà rimontato uno stand gastronomico, dove si potrà assistere alla lavorazione a mano delle carni proprio come si faceva una volta. Saranno all’opera volontari, sia di una certa età, sia giovani, e anche ragazze che, alla pari dei maschi, a Montiano sanno armeggiare con maestria coltelli e battilarde. C’è da aspettarsi che ancora una volta al banco degli acquisti ci sarà un gran affollamento di buongustai alla ricerca di salsicce, costine, salame nostrano e altra carne fresca di maiale, oltre ai ciccioli appena cotti. Poi chi avrà pazienza potrà gustarsi la carne sedendosi ai tavoli, oppure potrà portarsela a casa.
Nel borgo ci sarà un mercatino di prodotti tipici, tra cui formaggi, oli, mieli, vini, oltre all’area mercatale, che dall'ingresso del paese arriverà fino al centro culturale San Francesco. Durante il pomeriggio irromperà sulla scena l’allegria, grazie alla musica e ai canti dei pasquaroli. Ci sarà inoltre l’immancabile tombola.
A Montiano tutti sperano che le polemiche del passato rimangano solo un ricordo. Resta aperta la ferita del servizio Rai 3 che gli organizzatori accusarono di fare disinformazione, cercando di squalificare la carne di maiale. E hanno lasciato l’amaro in bocca certi attacchi degli animalisti, che più di una volta si sono scagliati contro presunti maltrattamenti agli animali.
«Siamo contenti di poter organizzare di nuovo questa festa - afferma il neo presidente della Pro loco, Stefano Piraccini, che per oltre 10 anni ha lavorato come volontario nello stand - L’ultima edizione si è svolta nel gennaio 2020 e ormai erano veramente tanti a chiederci se quest’anno sarebbe tornata la festa del maiale. Con l’allentamento delle misure sui distanziamenti, finalmente, riusciamo ad essere operativi e riproporremo piatti come le cotiche coi fagioli, i fegatini, i cotechini, la piadina con affettati vari, la polenta al ragù di carne e i ciccioli. Noi abbiamo il più grande rispetto per il maiale e non dobbiamo dimenticare che le sue carni erano la salvezza per tante famiglie di un tempo. Abbiamo anche acquistato più carne del solito: siamo arrivati a cinque maiali interi da trasformare in cibo prelibato».