Metanodotto, le prime operazioni Smam a Provezza previste il 26 agosto: 3 gironi prima la nuova protesta

Il cantiere Snam a Provezza sta per “prendere il via”. Di queste ore la notizia che le operazioni preliminari alla posa del metanodotto nel tratto cesenate del metanodotto Sestino - Minerbio proseguiranno il 26 agosto e coinvolgeranno in quel frangente il terreno e la fattoria della famiglia in protesta. Prima di quella data, venerdì 23 agosto, in quel terreno dalle 19:30 ci sarà una nuova manifestazione di protesta in difesa del bosco con 800 piante e del rifugio per 90 animali adottati, che a Provezza stanno facendo crescere i proprietari dell’area Federico Raspadori e Marta Garaffoni. Nell’imminenza dei lavori Marta Garaffoni ha scritto al project manager di Snam Giorgio Moncalvo chiedendo di poter “entrare in contatto”. E contestualmente ha inoltrato al Prefetto la stessa mail.
La protesta
«Le chiedo - scrive nella nota la Garaffoni - come mai negli incontri avuti con me e mio marito ci aveva riferito che, essendo ristretti alla durata di un mese, i lavori sul nostro terreno si sarebbero potuti effettuare in qualsiasi momento dei due anni di realizzazione dell’opera e che voi avreste concordato con noi il mese più adatto al fine di ridurre l’impatto e tutelare al meglio piante e animali. Avete anche specificato che questo era doveroso nei nostri confronti. A gennaio lei ha anche affermato che quello sarebbe stato solo il primo degli incontri che avreste fatto con noi per stabilire insieme le modalità migliori e che quella era solo una prima discussione sulle varie possibilità da voi offerte ma che poi, ovviamente, andavano stabilire sulla carta e non a parole. Noi ci siamo mossi in questo senso anche contattando aziende competenti, come i vivai Battistini e Balestri irrigazioni, che sono venuti a fare un sopralluogo e ci hanno fornito un preventivo per lo spostamento degli alberi e tutti i lavori necessari per irrigazione e ripristino. Loro hanno anche chiarito che questo genere di operazione deve essere svolto in un periodo preciso, quando l’albero è a riposo e non in fase di crescita e di sicuro i mesi estivi sono i meno indicati di tutti, anzi non sono proprio presi in considerazione per questo tipo di operazione. Da parte vostra invece, a parte tante parole spese davanti al sindaco e nei comunicati stampa, non siamo più stati contattati per avere proposte concrete e definite su tempi e modalità del cantiere. Ora ci è stata comunicata la vostra decisione di iniziare il cantiere il 26 agosto, senza darci la possibilità di avere prima con voi un incontro in presenza di persone competenti, quali veterinari, avvocati e vivaisti, geologi, per stabilire insieme le migliori soluzioni e le meno impattanti. Non si capisce perché, dato che avete dichiarato di potere fare i lavori in un qualsiasi mese, adesso abbiate tanta fretta di iniziarli senza rispettare gli impegni presi di riduzione dell’ impatto. Inoltre, avendo nei terreni adiacenti al nostro preparato da mesi la pista ma non avendo ancora visto all’opera nessun operaio per l’interramento dei tubi, ci chiediamo come potete pensare di aprire sul nostro terreno i lavori il 26 agosto e rispettare l’impegno preso pubblicamente di fare durare il cantiere solo un mese, anche considerando che ancora non avete stabilito con noi una soluzione per piante e animali. Chiediamo che l’apertura del cantiere sia rimandata ai tempi più idonei».
La risposta di Snam
Snam il giorno lunedì 26 agosto, come sempre avviene nei cantieri di questo tipo, non inizierà scavi o eseguirà rimozioni. La data è quella delle operazioni preliminari al cantiere stesso. Prima del quale ci sarà il tempo per mettere a punto tutte le dinamiche. «Snam - spiega dettagliando in una nota sintetica l’azienda - ha sempre mantenuto aperto il dialogo con la proprietà ed è disponibile a un incontro per la definizione delle migliori opzioni per l’immissione in possesso nei terreni in questione, come da normativa, e la gestione degli animali che potranno essere temporaneamente ricollocati in una struttura idonea di cui Snam stessa intende farsi carico».