Mercato Saraceno nell'associazione per gli eroi del dirigibile

Cesena

Il Comune di Mercato Saraceno continua a volare con il dirigibile “Italia” e il suo navigatore Filippo Zappi, al quale è intitolata la scuola media mercatese. L’amministrazione ha deciso di aderire all’associazione “Con l’Italia al Polo Nord”, promossa su iniziativa dei discendenti dei partecipanti al volo del famoso dirigibile che nel 1928 tentò di raggiungere il cuore dell’Artico. L’impresa si concluse tragicamente, ma il mercatese Filippo Zappi (medaglia di bronzo al valor militare e sepolto al cimitero di Mercato Saraceno) riuscì a salvarsi, camminando per giorni sulla banchina polare, finché fu recuperato, insieme ad altri sopravvissuti, da un rompighiaccio russo. Il nipote di Zappi, Filippo Belloni, è stato più volte a Mercato Saraceno ed è tra i promotori dell’iniziativa. La sindaca Monica Rossi era da tempo in collegamento con la figlia di Filippo Zappi, Laura, morta pochi anni fa, e con lo stesso Belloni. «Siamo rimasti in contatto - conferma la sindaca - Filippo Belloni è venuto più volte a Mercato Saraceno, anche insieme al figlio del marconista del dirigibile Italia, Biagi (nella foto i due discendenti dei protagonisti dell'epopea del dirigibile "Italia"). A mia volta ero stata a Padova ad incontrare la figlia di di Zappi, la signora Laura. Quando, dopo un incontro promosso da Belloni nel 2018, i discendenti hanno deciso di costituire un’associazione per mantenere vivo il ricordo di questa impresa, come amministrazione abbiamo deciso di partecipare. Si sono creati momenti di incontro e di approfondimento della conoscenza di questi personaggi. Di Zappi si è per esempio cominciato a riscoprire anche il suo importantissimo ruolo come ambasciatore d’Italia, sia prima che dopo il conflitto mondiale. Nel corso del convegno della Società di Studi Romagnoli di qualche anno fa, è stata presentata una relazione-testimonianza. Ora si stanno sviluppando incontri con collegamenti online ed è interessante lo sviluppo di relazioni con la Russia, in particolare con San Pietroburgo, dove in un museo dell’Oceano è ancorato il Krassin, il rompighiaccio russo che salvò i superstiti dopo la caduta del dirigibile».

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