Matteo Garrone a Cesena: “La storia di “Io capitano”, Papa Francesco e la faccia tosta di certi politici” VIDEO GALLERY

Cesena
  • 30 giugno 2025

Piazza Almerici gremita a Cesena per l’appuntamento clou di “Piazze di cinema” con il docufilm “Il lungo viaggio di Io Capitano” dedicato alla pellicola candidata all’Oscar di Matteo Garrone, con il regista applauditissimo sul palco. Nell’incontro a cura della Fondazione Lam, al microfono di Pedro Armocida, il regista ha conquistato il pubblico con interventi che hanno unito impegno sociale, passione e ironia: “L’idea di “Io Capitano” - ha esordito - nasce dieci anni fa in un centro di accoglienza per minori di un amico a Catania. Lì mi è stata raccontata la storia di Fofana, un ragazzo di 16 anni che ha salvato centinaia di persone guidando una barca. Dalla gioia, all’arrivo ha detto a tutti che era il capitano ed è stato arrestato. Una storia che mi ha fatto pensare ai romanzi di avventura di Stevenson, Jack London o Conrad, ma non solo. Mi ha fatto pensare una serie di ingiustizie: per esempio al fatto che diamo soldi alla Libia e poi mettiamo in carcere questi eroi. Tra l’altro, all’epoca del film, le pene erano di mesi e oggi arrivano a dieci anni, quando invece dovremmo essere al molo per applaudirli. Ho lasciato che gli anni passassero poi è la storia e il film che ti viene a richiamare. Ho pensato: se il film sarà onesto e sincero, allora rimarrà e non sarà importante se il regista è italiano o straniero”.

Salvare delle vite

“Non avevo considerato - ha proseguito Garrone - che il mio film poteva salvare delle vite se visto nei luoghi da dove partono questi ragazzi. Nel documentario sul mio film, c’è una ragazzina dice cose illuminanti e offre una prospettiva diversa: qui siamo di fronte a una ingiustizia di fondo e due ragazzi la combattono. L’ingiustizia sta nel fatto che c’è un sistema che permette a certe persone di viaggiare e ad altre no”.

“Io capitano” e Papa Francesco

Finale con un ricordo di Papa Francesco: “Ha visto e apprezzato il film, coerente con una sensibilità verso i migranti che ha sempre avuto. Se poi penso a tanti politici e alla loro visione del mondo totalmente diversa da Francesco, allora mi chiedo: con quale faccia tosta sono andati al suo funerale?”.

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