Marketing telefonico aggressivo: “Si rischia anche solo rispondendo, se vi chiamano buttate giù il telefono”. Adoc Cesena è per la linea dura

«In questo periodo di transizione che durerà almeno fino a luglio non servono mezze misure. Non rispondete a chi cerca di vendere contratti telefonicamente. Buttate giù la linea senza se e senza ma. Per non correre rischi serve fare così».
Telemarketing troppo aggressivo in questo momento di passaggio dal mercato tutelato a quello libero per i contratti di servizio luce acqua e gas. L’appello è di Giorgio Casadei dell’Adoc di Cesena e arriva all’indomani di una maxi multa (ben 79 milioni di euro) che il garante della privacy ha staccato ad Enel Energia.
Quelle stigmatizzate dal garante sono “Gravi carenze” nel trattamento dei dati degli utenti per il telemarketing, violazioni che hanno portato all’attivazione di migliaia di contratti negli anni ed anche “gravi problemi di sicurezza”
«È la multa più alta mai applicata dall’autorità garante - dettagli Casadei - Le associazioni dei consumatori sono soddisfatte e chiedono però di agire contro il telemarketing e di incontrare l’azienda mentre Enel Energia si difende e si dichiara “parte lesa”».
Il garante della privacy aveva a suo tempo già applicato a 4 società sanzioni per un milione e 800mila euro e confiscato alcune banche dati utilizzate per attività illecite.
Ora Enel è accusata di non aver messo in atto tutte le necessarie misure per prevenire le attività illecite dei procacciatori abusivi che, individuando agevoli “porte d’ingresso” nei sistemi informativi della compagnia, avrebbero alimentato per anni un business illecito realizzato mediante chiamate di disturbo, promozioni di servizi e sottoscrizione di contratti senza reali vantaggi economici per i clienti.
«Enel Energia conferma a sua volta di “aver sempre agito nella massima correttezza e di aver sempre adottato tutte le misure idonee per garantire la sicurezza dei propri sistemi - dice Casadei - e ricorrerà in ogni sede opportuna, come già accaduto in passato, a tutela dei propri interessi, certa della correttezza del proprio operato. Le difese consumatori chiedono però a Enel di avviare un procedimento per indennizzare gli utenti coinvolti. Al di là delle sanzioni delle autorità, è evidente che in questi casi le multe non bastano più, ma servono meccanismi automatici di ristoro in favore dei soggetti lesi dagli illeciti, ossia i consumatori i cui dati personali sono stati usati in violazione delle norme. Crediamo sia giunta l’ora che le vittime del telemarketing siano risarcite».
Nel frattempo... «È evidente l’esistenza di un problema in tema di privacy e telemarketing che coinvolge anche e non solo una delle più importanti società energetiche italiane. Considerata l’entità degli illeciti contestati dal Garante e l’elevato numero di cittadini coinvolti, vogliamo un confronto immediato per capire di più circa la gestione dei dati degli utenti, al fine di rimuovere le criticità riscontrate ed evitare che in futuro si ripetano simili violazioni.
Purtroppo, da qui a luglio, con la fine del periodo transitorio che porterà alla fine del mercato tutelato anche per la luce, ci attendiamo una valanga di telefonate moleste. Per questo, bisogna che il consumatore impari a riattaccare il telefono senza se e senza ma, senza dire buongiorno o buonasera, né si né no né bianco né nero. Se vi chiamano al telefono per farvi un contratto di luce e gas, riattaccate il telefono senza nemmeno salutare. Rispondere educatamente alle domande dell’operatore è rischioso. Potreste ritrovarvi con l’attivazione di un contratto non richiesto vostro malgrado.
Mai dare i dati personali al telefono, mai dare il codice fiscale, i dati bancari oppure il Pod (Point of Delivery) della luce o il Pdr (Punto di Riconsegna) del gas».