Malaffare e crimini organizzati da Borghi alla Riviera: “Zio Pio” condannato a 19 anni

Cesena
  • 11 luglio 2024

Era il 2013 quando i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Rimini coordinati dalla Dda di Bologna, impegnati a delineare i contorni della camorra in Romagna (almeno quella che comandava agli inizi degli anni 2000), ascoltando un’intercettazione saltarono sulla sedia. Due degli principali indagati, infatti, parlando tra loro dicevano che “bisogna dirlo a zio Pio, perché se uno dice di essere un capo, poi deve dimostrarsi tale”.

Era l’obiettivo di anni di lavoro, risalire al capo dei capo in Romagna, a quella figura di spicco che poteva mettere insieme il nord e il sud in un business illegale. Quella figura per chi in quegli anni indagava era proprio “zio Pio” che al suo attivo ha quasi una decina di procedimenti. E’ attraverso migliaia di ore di intercettazioni (il perito del tribunale impiegherà poi due anni per trascriverle) che prende forma l’operazione “Idra”. E’ con questa indagine dei carabinieri, coordinata all’epoca dal sostituto procuratore Marino Cerioni, che si scoprirà come a Rimini vi fosse uno zio “Pio” capace di tutto ma soprattutto di creare ricchezza economica dal malaffare. Dalle intercettazioni e da un sequestro di soldi contatti di circa 120mila euro che nascerà l’inchiesta che nel 2016 portò all’arresto di 6 persone per estorsione, esercizio abusivo del credito, bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni, truffa e riciclaggio.

Pio Rosario De Sisto viveva a Borghi dove aveva anche dei terreni. Nel corso degli anni il suo nome è rimbalzato alle cronache per un’aggressione armata subita sotto casa. Per la quale finì in ospedale, non per un colpo d’arma da fuoco ma per le fratture riportate fuggendo dagli aggressori. Poi i giudici ordinarono la confisca della sua casa e dei suoi terreni nel comune di Borghi. Divenuti rispettivamente un alloggio d servizio per i carabinieri e spazio del Comune per orti sociali.

Martedì sera, con una camera di consiglio lunghissima, il tribunale collegiale di Rimini, ha emesso le sentenze di primo grado dopo 11 anni dai fatti ad accusa condannando Pio Rosario De Sisto detto “zio Pio” alla pena complessiva di anni 19 mesi 2 di reclusione euro 2700 di multa. Secondo le accuse lui ed altri imputati compravano merce in Romagna dando solo dei piccoli anticipi, poi la spedivano nel Napoletano dove veniva acquistata da negozianti e grossisti compiacenti e rimessa in vendita a prezzi stracciati. Creando così anche un danno enorme a molti commercianti della zona.

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