Madre e figlio di Gambettola hanno conquistato le 6 maratone più prestigiose del mondo

Cesena

Da Gambettola a Boston per l’impresa sportiva. Mamma e figlio conquistano le sei maratone più importanti del mondo. Assieme hanno corso lunedì la maratona di Boston completando così il ciclo delle cosiddette “Six Majors”, le sei gare considerate più importanti al mondo.

Sono poco più di 800 gli italiani finora riusciti nell’impresa. Silvia Scrimieri ha iniziato a realizzare il suo sogno di prendere parte alle maratone quando ha regalato al figlio Carlo Andrea Schlatter la sua prima maratona da correre assieme, al compimento dei 18 anni.

Passione decennale

L’avventura di Silvia Scrimieri e di suo figlio Carlo Andrea Schlatter ha così preso il via dieci anni fa, quando hanno deciso di mettersi alla prova e intraprendere un incredibile viaggio attraverso le strade di New York. Da lì sono passati poi per le maratone di Berlino, Londra, Chicago, Tokio e infine Boston, gara corsa appena lunedì scorso. Lei è arredatrice d’interni con un negozio in centro a Gambettola in via Pascucci, mentre il figlio è designer grafico. Proprio quest’anno poi il negozio ha raddoppiato, aprendo una seconda sala dedicata a cappelli e nuovi complementi d’arredo. Scrimieri opera da 30 anni a Gambettola, dove è arrivata dopo aver trascorso un periodo al sud, figlia comunque di mamma romagnola. Ha saputo trasmettere nel suo lavoro passione e professionalità. L’altro grande amore è quello per le 42 chilometri dove ha coinvolto il figlio Carlo Andrea, oggi 29enne ed altrettanto grintoso nell’affrontare le corse.

L’ultima impresa

A Boston tutti e due hanno rispettato i tempi e percorso i 42 chilometri come prestabilito dal regolamento, con Carlo Andrea che ha viaggiato più forte ed è arrivato in posizioni che danno diritto ad un medaglione di maggior prestigio. Seppur più distaccata è stata premiata anche mamma Silvia. «Siamo partiti per gli Stati Uniti venerdì scorso ed ora siamo in rientro a Gambettola - affermano Silvia e il figlio Carlo Andrea - Siamo stanchi ma davvero molto soddisfatti, È stato, infatti, un sogno che si è realizzato, ma quanti sacrifici sono stati necessari. La corsa però insegna a non arrendersi mai: ci vogliono il cuore e il fiato, ma anche soprattutto la testa». Ed anche due imprevisti nell’ultima impresa: con Silvia che il giorno prima della gara è caduta e le si era gonfiato un ginocchio. «Ma non basta - aggiunge - durante la gara mi si sono rotte anche le scarpe e praticamente una parte del tragitto l’ho corsa coi calzini, ma con la forza della volontà si può sopperire. All’arrivo i miei piedi erano in uno stato pietoso, ma l’avere raggiunto il traguardo è stato un toccasana. A Gambettola intanto l’attività del negozio è proseguita con mia figlia Sarah e la dipendente Luisa».

Il prossimo obiettivo

C’è già in programma anche un prossimo obiettivo: «Forse Madrid - dicono - e stavolta saranno con noi anche Sarah (27enne, l’altra figlia) e Sara (26enne, fidanzata di Carlo Alberto). Per noi le maratone sono soprattutto un’occasione per viaggiare e conoscere città nuove, incontrare persone di tutti i tipi, aprire la mente. Si corre, certo. Ma è sempre una gara con se stessi».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui