Lavori alle fogne: l’ex presidente del consiglio comunale alle vie legali contro il Comune di Cesena

L’ex presidente del Consiglio comunale Nicoletta Dall’Ara si prepara a passare per le vie legali per il progetto di rifacimento della rete fognaria a Bulgarnò. L’intervento rientra tra quelli di messa in sicurezza idraulica del territorio e sebbene la frazione non sia stata allagata nell’alluvione del 2023, ha trovato finanziamento (1,2 milioni di euro) nell’ambito dei progetti di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio post alluvione. L’inizio lavori è previsto per lunedì mattina, stesso giorno in cui, alla sera, è prevista una presentazione pubblica del progetto.
Comunicazioni tardive
È dalla «mancanza di trasparenza» e su quelle che definisce «omissioni» che parte Dall’Ara nel suo duro attacco all’amministrazione. Solo mercoledì, denuncia, è venuta a sapere che il progetto ha un impatto diretto sulla sua proprietà: «Mercoledì mattina ho ricevuto una comunicazione dal Comune che elenca i dati del progetto e si conclude con una formuletta semplice e breve in cui viene comunicato che “il giorno 7 luglio la scrivente prenderà possesso temporaneo delle aree di sua proprietà pertinenti al progetto”».
In Comune
Tanto basta a farle intuire che il progetto impatterà direttamente sulla sua proprietà di qui la scelta di rivolgersi agli uffici dove racconta di essere sì stata accolta con garbo ma anche di essere uscita «con la chiara sensazione che stavo per essere raggirata dal Comune». «La signora con cui ho parlato ha cercato di rassicurarmi, spiegandomi che si sarebbe trattato solo di un tubo interrato. Quando le ho fatto notare la scritta “espropri” sulla cartellina da cui ha preso la mia pratica ha detto che era solo una scritta, ma non ha saputo rispondere, in un’ora di colloquio, alle mie domande, rimandando al progettista». Dopo averlo rintracciato è direttamente a questo che si è rivolta: «Mi ha confermato che passano nella mia proprietà con un tubo da 80 centimetri. Quando ho chiesto perché non passano dalla strada, mi ha detto che ci sono già le tubature del gas e dell’acqua e la strada è piccolina». A quel punto, conferma, «non mi rimaneva che rivolgermi ad un avvocato per tutelare i miei diritti. Quel tubo tra l’altro rischia di ridurre il valore della mia abitazione». «Faccio presente - aggiunge - che questa proprietà ha già dato: 40 anni fa mi è stata espropriata un’altra porzione di giardino per allargare la strada».
Solo 5 giorni di preavviso
Si dice profondamente amareggiata: «In 5 giorni la mia vita è stata stravolta. Sono 7 le proprietà coinvolte, possibile che non potessero, un mese fa, fare 7 telefonate? Tra l’altro da tempo era stata montata ad arte l’informazione che questo fosse un paese alluvionato. Invece noi abbiamo subito due allagamenti: uno 10 anni fa e uno negli anni ‘90. Forse non era necessaria un’opera faraonica, ma fare meglio la manutenzione dei fossi. Ma invece che occuparsi della manutenzione preferiscono far vedere che sanno spendere i soldi del Pnrr».